Manipolatori: si distingue sempre meno il vero dal falso, le fake news passano per notizie vere, tutto merito delle altrui abilità persuasive? Come riconoscere un manipolatore? Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Maria Tinto, psicologa, psicoterapeuta e autrice del libro “I bambini non nascono cattivi”.

Persuasioni

“La comunicazione si avvale molto dell’arte manipolatoria, attraverso i media. Si tratta di una vecchia tecnica che viene da lontano – ha spiegato la dottoressa Tinto – i contenuti di queste manipolazioni vanno a sostituirsi alle individualità delle persone. Viviamo in un’era mediatica altamente rappresentativa, dove l’individuo non è più il centro di se stesso, ma quello che pensa di essere. Le credenze, quindi, si sostituiscono alla vita reale, tutto perché la quotidianità non piace.”

Manipolazione: il meccanismo semplificativo

La manipolazione è dunque un meccanismo semplificativo della realtà, per pigri. “Si preferisce credere ad una fake news, ad una balla, e non interrogarsi sulla verità dei fatti – ha spigato l’esperta – quelli che controllano i media controllano le menti.” 

Tecniche di manipolazione

Quali sono le tecniche di manipolazione? “L’uso di un linguaggio evocativo, ad esempio, rientra nelle tecniche comunicative maggiormente diffuse – ha aggiunto Maria Tinto – la politica manipola attraverso l’uso di certe parole che servono da agganci di pensiero, come ‘contratto, patto’. Termini che sentiamo tutti i giorni. L’obiettivo è di minare la nostra autostima e il nostro senso critico.” 

Come difendersi da un manipolatore?

“Riconoscere le emozioni è il primo passo per difendersi da un manipolatore. Chi ci vuole manipolare tenta di farci sentire inefficaci, inefficienti, criticano eccessivamente. Sono tutti aspetti che devono farci riflettere – si è congedata la psicoterapeuta Tinto – l’obiettivo del manipolatore è di impoverire le mente degli uomini, e rincretinirci.” 

La manipolazione ai tempi delle fake news è la migliore tecnica per omologarci.

 

Ascolta qui l’intervista integrale