Con 20.346 tonnellate raccolte nel 2018, pari al peso di 56 airbus A380, tra i più grandi aerei di linea al mondo la Lombardia si conferma prima in Italia per la quantità di rifiuti “tecnologici” individuati e trattati in modo da non danneggiare l’ambiente.
Il trattamento di questi rifiuti ha permesso di risparmiare 20.036.438 kWh di energia elettrica
In linguaggio tecnico si tratta dei cosiddetti “Raee”. Quest’ultimi sono i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, gestiti in territorio lombardo da Ecodom, principale Consorzio italiano per la gestione di questa tipologia di scarti. Milano è capofila con 35.000 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. Como è seconda. Lodi e Sondrio, invece, sono in fondo alla classifica. Tra i Raee domestici gestiti da Ecodom in Lombardia prevalgono lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie. Non solo, ma anche forni e cappe, stufe elettriche, boiler e microonde (Raggruppamento R2) che rappresentano il 69% del totale. Il trattamento di questi rifiuti ha permesso di risparmiare in Lombardia 20.036.438 kWh di energia elettrica. Si è evitata così l’immissione in atmosfera di 122.013 tonnellate di anidride carbonica.
“I risultati 2018 di Ecodom confermano che la Lombardia è ancora una volta al primo posto in Italia. Il 20% del totale dei Raee gestiti da Ecodom- afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom- ma più che dei risultati quantitativi, siamo particolarmente orgogliosi delle performances qualitative della nostra attività. Questo perchè il corretto trattamento dei Raee attuato dal Consorzio ha consentito di recuperare quasi il 90% di materie prime seconde. Non solo, ma su un totale di circa 45.000 ritiri dai Centri di Raccolta effettuati nel 2018 nel 99,8% dei casi abbiamo rispettato i tempi concordati tra il Centro di Coordinamento Raee e Anci”.
L’Europa però “impone al nostro Paese traguardi sempre più sfidanti- continua Arienti- nel 2019 il target di raccolta sarà pari al 65% dell’immesso sul mercato. È quindi indispensabile che lo Stato italiano intervenga per intercettare i flussi di Raee gestiti al di fuori del controllo dei sistemi collettivi. Servono sanzioni amministrative e penali commisurate all’entità sia dei profitti illeciti sia dei danni ambientali e sociali provocati”.
Fonte DIRE