Unesco, Francesco Boccia, deputato del PD e candidato al Congresso, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Banfi? Di Maio è sempre alla ricerca del colpo ad effetto. Gli consiglio di studiare, approfondire di più, di metterci un po’ più di testa nelle cose che fa, perché adesso rappresenta l’Italia. Non si può continuare con questa corsa spasmodica sempre al titolo, alla cosa che fa parlare. La battuta sui plurilaureati? Il messaggio che rischia di arrivare con queste semplificazioni è che non serva a nulla studiare, invece non è così. Giachetti cavallo di troia di Renzi e Boschi? Sì, basterebbe dirlo anziché cercare di nasconderlo. Calenda? Lo sforzo va sostenuto, in quel manifesto ci sono scritte cose di buon senso che solo chi vuole uscire dall’Europa potrebbe non sottoscrivere. Quando si mettono insieme i partiti, ma nascondendoli, finisce sempre male. L’unica esperienza che ha funzionato è stata Uniti nell’Ulivo, io penso che si possa fare Uniti per l’Ulivo 2.0”
Sulla nomina Lino Banfi Presidente della Commissione Unesco
“Banfi è un punto ferma della mia Puglia, come Antonio Cassano, come la Basilica di San Nicola, sono dei simboli. Certo, Antonio Cassano non l’avrei messo a capo della commissione Unesco, ma in una rappresentativa dei migliori calciatori sì. Stimo Banfi come tanti italiani, non solo i pugliesi. Penso che Di Maio sia sempre alla ricerca del colpo ad effetto. Gli consiglio di studiare, approfondire di più, di metterci un po’ più di testa nelle cose che fa, perché adesso rappresenta l’Italia. Non si può continuare con questa corsa spasmodica sempre al titolo, alla cosa che fa parlare. Un po’ incidono anche i nuovi mezzi di comunicazione. Smartphone e tablet hanno fatto diventare un po’ un’ossessione questo tipo di comunicazione. Questo rischia di cambiare in peggio anche la politica, che dovrebbe darsi delle regole ma è così debole in questo momento che preferisce il colpo ad effetto. Dobbiamo correre ai ripari come genitori e come classe dirigente per evitare che questo peggiori”.
Riguardo la battuta di Lino Banfi sui plurilaureati
“Il messaggio che rischia di arrivare con queste semplificazioni è che non serva a nulla studiare, invece non è così. Io continuo a dire ai miei figli e a tutti i ragazzi che incontro che in un mondo così chi più sa più ha. L’unica certezza che abbiamo è che le nostre conoscenze non ce le toglie nessuno, è la nostra valigetta della vita e non ce la toglie nessuno”.
Sull’intenzione dei renziani di raccogliere firme contro il reddito di cittadinanza
“Nel PD c’è una lenta transizione che sarà accelerata il 3 marzo. Il PD ha bisogno di capire come si supera questa fase di renzianesimo. Penso che sia una grande sciocchezza non solo parlare di referendum sul reddito di cittadinanza, ma anche pensare di raccogliere le firme. Io sicuramente non le raccoglierò. Si può essere d’accordo o meno sul modo in cui è stato strutturato il reddito di cittadinanza, ma sul fatto che bisognasse farlo non penso ci siano italiani contrari”.
Sulla proposta di Zingaretti di andare alle elezioni europee senza il simbolo del PD
“Quando si mettono insieme i partiti, ma nascondendoli, finisce sempre male. L’unica esperienza che ha funzionato è stata Uniti nell’Ulivo, io penso che si possa fare una Uniti per l’Ulivo 2.0”.
Giachetti cavallo di troia di Renzi?
“Sì, è una scelta che Renzi e Boschi hanno fatto, anche comprensibile, basterebbe dirlo. La cosa che non va quando si fa politica è nascondersi dietro strategie. Giachetti è chiaramente il candidato di Renzi e della Boschi, sta sostenendo la tesi che hanno fatto tutto bene e bisogna insistere sulla linea di questi anni”.
Sul manifesto di Calenda
“Lo sforzo va sostenuto, in quel manifesto ci sono scritte cose di buon senso che solo chi vuole uscire dall’Europa potrebbe non sottoscrivere”.