Scontro Italia-Francia, il vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” condotta da Daniel Moretti  su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “La Francia ci chiama lebbrosi ma si scandalizza perché diciamo la verità su quello che fanno in Africa. Io amo profondamente la Francia, non si possono scambiare legittime critiche al governo come ostilità nei confronti del Paese. Stante l’ostilità palesata nei nostri confronti e stante la sua alleanza con Renzi, è impossibile per noi vedere in Macron un partner. Pieno supporto ai gilet gialli, se vorranno istituzionalizzarsi saremo pronti a mettere a loro disposizione la nostra esperienza. Moscovici? Ha delle ambizioni politiche da coltivare, le coltivi tranquillamente, si presenti alle urne e vediamo cosa ne penseranno i cittadini. Stime FMI? Non ci hanno rovinato la festa”

Riguardo l’incidente diplomatico con la Francia dopo le parole di Di Maio sulla politica colonialista francese

 “Di Maio ha sottolineato un elemento che è noto, non si tratta di chissà quali rivelazioni –ha affermato Castaldo-. Secondo molti economisti il franco CFA è troppo forte rispetto a quella che è l’effettiva economia dei Paesi africani che lo usano e questo va a sfavorire la possibilità per questi Paesi di creare una propria economia locale forte e solida, e li rende più che altro Paesi esportatori di materie prime”.

Replica a chi fa notare che la maggior parte dei Paesi da cui provengono i migranti non utilizza il franco CFA

 “E’ chiaro che quelli che utilizzano il franco CFA non sono gli unici Paesi ad avere problemi dell’africa sub sahariana. Noi partiamo da questa impostazione semplicemente perché la Francia negli ultimi mesi ha più volte mancato di rispetto al nostro Paese. Ricordo che definirono il nostro come un governo di lebbrosi. Questo palesa un’arroganza di difficile comprensione. All’epoca però i media del main stream non si scandalizzarono più di tanto. Se invece noi sottolineiamo certe criticità nell’Africa sub sahariana forse tocchiamo quei concetti che stuzzicano molto di più certi interessi finanziari rispetto agli insulti nei confronti del nostro esecutivo”.

Sull’intervento di Moscovici che ha criticato le parole di Di Maio

 “Anche in questo caso non ha perso occasione per attaccarci ma siamo abbastanza abituati. E’ chiaro che Moscovici ha delle ambizioni politiche da coltivare, le coltivi tranquillamente, si presenti alle urne e vediamo cosa ne penseranno i cittadini. Di certo ascoltare la sua dichiarazione di qualche giorno fa sul fatto che bisogna passare alla maggioranza qualificata nelle votazioni che riguardano il tema fiscale in Europa e sentirglielo dire quando mancano pochi mesi alla fine del suo mandato sa un po’ di beffa e di presa in giro. Era una cosa che doveva essere fatta due anni fa per ottenere risultati concreti. Averla sbandierata adesso mi sa tanto di classica promessa da campagna elettorale che ha ben poco ancoraggio con la realtà”.

Riguardo il supporto ai gilet gialli

 “Macron può firmare manifesti con Matteo Renzi, quindi con un ex primo ministro italiano che è un feroce oppositore del M5S ed è stato sfiduciato dai cittadini alle urne, e questo va bene. Noi invece non possiamo sostenere un movimento come quello dei gilet gialli che cerca di crescere dal basso e di proporre un’alternativa politica dal basso, altrimenti veniamo subito tacciati di essere sobillatori. Premesso che noi in alcun modo andremmo mai a sostenere atti di violenza, quindi prendiamo le distanze da chi li compie, possiamo invece legittimamente sostenere coloro che in questo momento cercano di creare una nuova politica fondata sulla democrazia diretta e partecipativa, fondata sul nuovo rapporto su eletto ed elettore come stiamo facendo noi. Da parte nostra c’è sicuramente una curiosità e soprattutto la volontà, se ci sarà richiesto, dare consigli e dare un apporto derivante dalla nostra esperienza. E’ evidente che ad un certo punto, se vogliono realizzare quegli obiettivi che si sono dati, avranno bisogno di diventare istituzionali e presentarsi alle urne”.

Come ricucire rapporti con la Francia?

“Io mi sono formato due anni in Francia, è un Paese che amo profondamente e al quale sono molto legato –ha dichiarato Castaldo-. Non si possono scambiare delle legittime critiche nei confronti del governo francese come ostilità nei confronti del Paese. I due piani non vanno confusi. Noi vogliamo avere la Francia come partner, una Francia con cui lavorare insieme per il futuro dell’Europa ma, stante l’ostilità palesata nei nostri confronti e stante la sua alleanza con Renzi, è impossibile per noi vedere in Macron un partner, questo mi pare evidente”.

Castaldo oggi era presente a Roma ai festeggiamenti per il reddito di cittadinanza

 “E’ un sogno che si realizza, è la volontà di creare lavoro nel nostro Paese, non assistenzialismo come qualcuno ripete. La festa non è stata assolutamente rovinata dalle stime del FMI anche perché è arrivato oggi un rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro che chiede ad ogni Paese di avere uno schema simile al reddito di cittadinanza per riqualificare la forza lavoro. Siamo convinti che stiamo intraprendendo la strada giusta e va a riallineare l’Italia agli standard dei Paesi che abbiamo sempre preso come riferimento”.