Viaggi nell’ex Costa d’Oro, nel cuore dell’Africa che fu segnata dallo schiavismo, alla riscoperta delle radici ma soprattutto delle potenzialità e di una ricchezza che possono plasmare il futuro. E’ la nuova proposta di Kemet Club, collettivo multiforme nato dall’esperienza dell’African Summer School.

Viaggi nell’ex Costa d’Oro, è la nuova proposta di Kemet Club

Simao Amista, nato in Brasile, con radici a sud del Sahara è cresciuto a Modena. Background da antropologo che nel Club si intreccia con le sensibilità di informatici ed esperti di social media, questo professionista di 33 anni usa spesso insieme i termini “impresa” e “cultura”. “Sono i due riferimenti emersi durante i corsi dell’African Summer School” spiega. “Kemet organizza incontri ed eventi, a volte parzialmente a pagamento, che creano di fatto ‘mini-Expo’ dedicate all’Africa e agli afrodiscendenti”. Lo scorso anno se n’è tenuto uno anche a Milano, sponsorizzato dall’agenzia immobiliare We Are Town.

“La nostra collaborazione ha permesso a entrambi di farsi pubblicità – dice Amista – consentendoci però di mettere al centro la riscoperta delle radici e la visione del futuro”. Un’intuizione che in questo 2019 si realizzerà anche attraverso i viaggi a sud del Sahara.”Immaginiamo una sorta di agenzia turistica che ha però l’obiettivo di decostruire l’idea dell’Africa e dell’afrodiscendente”. Aiuta a capire il termine “kemet”, una parola antica, che voleva dire “terra nera” e in origine identificava l’Impero egizio. “In seguito il ruolo dell’Africa in quella civiltà fu oscurato” denuncia Amista. “Come hanno evidenziato Cheikh Anta Diop e altri grandi studiosi, i faraoni neri furono sbiancati dalla storia”.

Un tema, questo della memoria e del “negozionismo”, del quale si discuterà a Roma sabato. L’occasione e’ la cerimonia di chiusura dell’edizione 2018 e la presentazione dell’offerta formativa per il 2019 dell’African Summer School, “scuola di alta formazione” sotto il segno della coscienza storica e dell’interculturalità.

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