Migranti: come li vediamo? Come sono? C’è una grossa discrepanza tra le due cose, a conferma dell’esistenza di innumerevoli luoghi comuni. “Non si emigra mai volentieri – ha affermato mons. Pierpaolo Felicolo, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – si emigra perché le condizioni di vita sono insopportabili, difficili. I minori migranti vengono dall’Egitto, dall’Africa, per necessità. A noi spetta il compito di capire bene i minori, il volto delle persone, la storia che le porta qui.” 

L’Italia non è un paradiso

Cambiare vita e cercare fortuna altrove si deve se si ha bisogno. Il problema è che l’Italia pur non essendo la soluzione migliore “è meglio del punto di partenza. Nella fragilità della migrazione c’è la fragilità del minore” ha aggiunto Felicolo.

Il progetto prende il via grazie all’esperienza vissuta sul campo da tre realtà proponenti soprattutto nelle periferie della Capitale e nei luoghi di maggiore degrado come le occupazioni, i campi rom. Proprio in questi contesti i minori, italiani e stranieri, sono le prime vittime con condizioni di vita pessime, esposti ad abusi di ogni genere spesso nascosti e sconosciuti. Verrà effettuato un monitoraggio costante degli under 15 con rilevamento dei dati riferiti alle condizioni di vita, la frequenza scolastica, il settore epidemiologico e di salute e l’ambiente familiare.

“Medicina Solidale collabora col Vaticano, gira col camper, e aiuta le varie zone di Roma dove ci sono persone che soffrono. Vogliamo portare dati concreti, non parole. L’osservatorio nasce per tutti i minori, non solo i migranti – ha sottolineato mons. Pierpaolo Felicolo – vogliamo essere da stimolo alla politica, sollecitando attraverso dati reali e proposte per risolvere determinate situazioni.”

Sono tante le storie di minori finite bene, monsignor Felicolo in trasmissione ne ha raccontate alcune. L’auspicio per le tre associazioni è di aiutare gli altri a camminare verso un destino diverso.

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