Affitti: è possibile ricevere contributi? Abbiamo fatto il punto della situazione, su richiesta di un ascoltatore che ha contattato la redazione chiedendo dettagli.

La casa, il lavoro e la salute, risultano essere le tre principali priorità per gli italiani, nonostante tutto mancano politiche specifiche. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Gianluigi Pascoletti, segretario generale di Federcasa.

L’accordo del 1998

“Nel 1998, con la legge di riforma delle locazioni, è stato previsto, all’interno di una convenzione nazionale, un grande accordo dove il ministero faceva da garante tra l’associazione coinquilini e l’associazione proprietà, per quello che riguarda i canoni concordati – ha spiegato Pascoletti – si è partiti da una somma importante che negli anni è andata a scomparire, e che tutt’oggi non è più finanziata dallo Stato.” 

Affitti: per ottenere gli aiuti economici sperati, come funzionerebbe la domanda? “Si farebbe tutto nel comune di residenza, più che un contributo ai cittadini verrebbe riconosciuto un rimborso, sulla base dei pagamenti degli anni precedenti – ha aggiunto Gianluigi Pascoletti – il cittadino prima deve pagare e poi sperare in un rimborso, sulla base di quanto ha pagato. Bisognerebbe dimostrare, con l’ISEE, a quale fascia di reddito si appartiene e questa deve essere inferiore alla somma stabilita. A Roma non esistono contributi di questo tipo, lo Stato non ne finanzia più. C’è la morosità come contributo, ma ne hanno usufruito in pochi.” 

I destinatari

Se esistesse, il contributo, a chi verrebbe erogato? “Sia agli italiani che agli stranieri, dipende dai requisiti. Siamo il Paese con minor patrimonio immobiliare pubblico, però. Il problema esiste a livello europeo. Abbiamo una richiesta di 700 mila alloggi popolari, a fronte di niente – si è congedato Pascoletti – non c’è un piano casa, c’era ed è stato eliminato molti anni fa. Ci sono fondi che non vengono spesi per la casa. Il problema degli immobili non è tra le priorità dei politici italiani. Speriamo in qualche risposta più seria da parte del nuovo governo.”

 

 

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