Bomba pizzeria Sorbillo; Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Ieri ho ascoltato il procuratore di Napoli Melillo e sono convinto che riusciremo a risolvere questi scenari inquietanti in tempi ragionevolmente celeri. In passato la commissione antimafia è stata spessissimo a lavorare nel Palazzo, io vorrei trasferire sempre più l’operatività nei territori per promuovere la cultura dell’antimafia in tutte le piazze. Dobbiamo far capire che lo Stato, che siamo tutti noi, rivendica la sua supremazia sul territorio. Lo Stato è centomila volte più forte di qualsiasi organizzazione criminale.
Riguardo la bomba alla pizzeria Sorbillo di Napoli
“Il problema della recrudescenza di fenomeni riconducibili all’azione della Camorra è da più mesi sotto il vaglio delle autorità che governano il territorio –ha affermato Morra-. Io ieri ho voluto ascoltare il procuratore di Napoli Melillo per avere da lui suggerimenti e chiavi di lettura su cosa stia avvenendo. Sappiamo che a Napoli e nel casertano ci sono dei cartelli che stanno fra di loro guerreggiando per il controllo del territorio. Sappiamo che ad Afragola ben 8 bombe da metà dicembre hanno segnato in maniera drammatica la vita di questa comunità. Sappiamo anche che da sempre la camorra attraverso il racket e le estorsioni ottiene forme di finanziamento assolutamente inaccettabili perché sono espressione di una cultura parassitaria, criminale, contro cui lo Stato deve riversare tutti i suoi massimi sforzi. Sono convinto che il procuratore Melillo sappia fare bene il suo dovere perché è persona apprezzata e sono convinto che in tempi ragionevolmente celeri arriveremo a risolvere questi scenari inquietanti. In passato la commissione antimafia è stata spessissimo a lavorare nel Palazzo, cioè nella sua sede istituzionale a San Macuto. Da qualche anno ha avviato una nuova modalità di approccio alle istituzioni trasferendosi spesso nei territori, ma io vorrei ancor più accentuare questa dinamica. Noi dobbiamo promuovere la cultura dell’antimafia in tutte le piazze, in tutte le strade del Paese. Dobbiamo ascoltare per accogliere critiche, suggerimenti, proposti al fine di migliorare l’operatività dei disposti normativi. Ma dobbiamo soprattutto dar fiducia alle centinaia di migliaia di italiani per bene e di forze dell’ordine e della magistratura impegnati tutti i giorni a combattere questi delinquenti. I mafiosi devono capire che non conviene loro delinquere quando lo Stato è forte, il problema è che in molte zone del Paese lo Stato non è percepito come tale, anche perché forse non è stato tale. Adesso dobbiamo far capire che lo Stato, che siamo tutti noi, rivendica la sua supremazia sul territorio. Lo Stato è centomila volte più forte di qualsiasi organizzazione criminale”.