Domenico Pianese, Segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo l’abitudine di Salvini di indossare le divise della Polizia. “L’utilizzo delle uniformi per norma è riservato agli appartenenti alla Polizia di Stato –ha precisato Pianese-. Poi è chiaro, il fatto che il Ministro dell’Interno nell’esercizio delle sue funzioni indossi le uniformi della Polizia, come giubbotti o quant’altro, lo interpreto come un segno, un’affermazione di vicinanza agli operatori della polizia di Stato. Sicuramente non ci dà fastidio. Quello che ci dà fastidio è quando purtroppo ci sono rappresentanti istituzionali che mettono in difficoltà gli operatori della Polizia di Stato non sostenendo il nostro lavoro e le nostre attività”.
In merito alle polemiche sulla presenza di Salvini e Bonafede in aeroporto all’arrivo di Cesare Battisti. “L’arresto in Italia di Battisti è un fatto che ha avuto una rilevanza non solo in quest’ultimo periodo ma negli anni. Ricordo che persino l’ex Presidente della Repubblica Napolitano spese parole in merito all’arresto del terrorista. Quindi considerando l’importanza di aver finalmente assicurato alla giustizia italiana dopo 37 anni di latitanza una persona che tanto male ha fatto ad alcuni cittadini di questo Paese e che ha segnato nel modo peggiore possibili alcuni degli anni più bui della storia del nostro Paese, credo che possa essere assolutamente giustificabile la presenza di rappresentanti delle istituzioni in una circostanza del genere. E’ l’affermazione della vittoria dello Stato, dell’ordinamento del nostro Paese rispetto a un criminale”.
Riguardo il dl sicurezza e il rischio che produca più irregolari sul territorio. “Il combinato disposto delle varie norme si pone un obiettivo esattamente opposto. Per quanto riguarda l’allungamento dei tempi di permanenza nei centri di identificazione, questa è un’esigenza che le forze di polizia hanno da molti anni. Da questo punto di vista è esattamente quello di cui avevamo bisogno. I tempi devono essere ragionevolmente allungati per consentire alle forze di polizia di arrivare all’esatta identificazione del soggetto. I tempi brevi che erano previsti precedentemente per l’identificazione di chi arriva in Italia come clandestino, non consentivano di identificare in tempo utile questa persona e risalire al Paese di provenienza e di fatto obbligavano le forze di polizia a rimetterlo in libertà sul territorio nazionale, semplicemente intimandogli di lasciare il Paese, invito che puntualmente veniva strappato e il soggetto diveniva irreperibile. E’ chiaro che questa è un’innovazione rispetto al passato che va poi testata con dati di fatto. In teoria questo provvedimento dovrebbe consentire un numero maggiore di identificazioni e in questo modo dovrebbero aumentare anche i rimpatri”.