Un clima freddo e instabile si ripercuote anche nel carrello degli italiani. Verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria. Inoltre non bisogna per forza cercare il frutto perfetto perchè piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali.
Gli effetti dell’ondata di freddo e neve si sentono sugli scaffali di negozi
Sono questi i consigli della Coldiretti per ottimizzare la spesa e non rinunciare, nonostante i danni provocati dal maltempo, a cibi preziosi per il benessere in questa stagione per combattere le basse temperature e l’arrivo del picco influenzale. “Con la riapertura dei mercati- sottolinea la Coldiretti- gli effetti dell’ondata di freddo e neve si sentono sugli scaffali di negozi e supermercati. E’ qui che alcune referenze mancano perchè distrutte dal gelo e si segnalano aumenti dei prezzi per altre.
Si tratta del risultato dei danni provocati dal maltempo che ha ridotto l’offerta di ortaggi per le gravi perdite di prodotto nei campi all’aperto e problemi anche in serra soprattutto nel centro-sud Italia, ma le difficoltà riguardano anche il resto dell’Europa e del bacino del Mediterraneo con conseguenti tensioni sui prezzi nel carrello della spesa. Nelle campagne del sud le temperature sotto lo zero hanno danneggiato le coltivazioni invernali. Lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.
L’anomalia climatica ha ridotto i raccolti anche in Marocco, Egitto, Turchia, Olanda e Spagna
“Nei campi è corsa contro il tempo per raccogliere le produzioni salvate dal gelo. Non solo, ma bisogna anche proteggere quelle sopravvissute dopo un 2018 che ha provocato danni all’agricoltura italiana stimati in circa 1,5 miliardi. L’anomalia climatica ha ridotto i raccolti anche in Marocco, Egitto, Turchia, Olanda e Spagna. La Murcia, infatti, rifornisce tradizionalmente i mercati europei. Sfortunatamente qui sono stati distrutti almeno trecento ettari di carciofi, lattuga e broccoli.
Gli effetti si fanno sentire sul carrello della spesa degli italiani con la mancanza di prodotto sugli scaffali. Previsiti anche aumenti nei mercati all’ingrosso dove i prezzi varieranno dal 20% al 30%. “Diversa la situazione per le produzioni frutticole, sia quelle già raccolte, come mele, pere, kiwi, che quelle in fase di raccolta, come gli agrumi, con prezzi all’origine per i produttori molto bassi o addirittura bassissimi nel caso delle clementine, su valori inferiori ai 20 centesimi di euro al chilogrammo. In queste condizioni- conclude la Coldiretti- è necessario verificare che sulla pesante crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni che colpiscono produttori e consumatori”.
Fonte DIRE