Casi di encefalite provocata dai vaccini, il Prof. Fabrizio Pregliasco, tra i più autorevoli virologi italiani, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Ci sono casi di reazione avversa ai vaccini ma parliamo di 400 casi su miliardi di dosi. Oggi si arriva a posizioni di tifoseria che in qualche modo rovinano la possibilità di confronto. In passato c’era il verbo del medico e si prendeva la pillola senza sapere neanche di cosa si trattava, oggi invece c’è il dottor Google che è considerato più bravo del medico lì presente”.
Riguardo il dibattito sulla pseudo scienza
“Proprio perché l’aspetto di comunicazione è fondamentale, c’è un elemento totalizzante. A fronte di questi 4 bimbi a Brescia, oggi c’è una tendenza a dire: è malasanità. In realtà bisogna rovesciare la questione: oggi rispetto al passato dei bimbi prematuri sottopeso nella maggior parte dei casi riescono a sopravvivere. Cambia l’approccio alla salute, quando ad esempio parliamo di pandemie come la cosiddetta febbre suina, anziché dire: è stato fatto il possibile, è stato detto: volevate vendere un po’ di vaccini in più. Si arriva a posizioni di tifoseria che in qualche modo rovinano la possibilità di confronto. In passato c’era il verbo del medico e si prendeva la pillola senza sapere neanche di cosa si trattava. Oggi invece c’è il dottor Google che è considerato più bravo del medico lì presente. Sicuramente delle colpe ci sono anche del medico, perché non è facile mettersi in gioco, comunicare nel quotidiano. Si parla di consenso informato, di alleanza terapeutica medico-paziente. Questa è la sfida del futuro, in un’ottica di utilizzo di tutti i vari i media. Sicuramente il rapporto uno a uno è il più efficace, ma magari oggi può essere fatto precedere da informazioni sullo smartphone come step preliminare”.
Ruolo della politica
“I vaccini rappresentano uno strumento di sanità pubblica che per avere un effetto importante deve essere utilizzato da tutti, quindi si arriva anche alla scelta politica del precedente governo di rafforzare l’obbligatorietà. I vaccini servono per proteggere chi si vaccina e chi gli sta intorno, poi il coinvolgimento o meno dello Stato nell’acquistare il vaccino diventa una modalità di scelta su macro scala che giustifica la discussione politica su questa scelta politica dello Stato. In questo si inseriscono i sensazionalismi, la volontà di fare un po’ di scandalo”.
Sul sito dell’ordine nazionale dei biologi si parla di uno studio segreto sui vaccini che riguarda casi di encefalite acute provocata dai vaccini
“Ci sono casi di reazione avversa ai vaccini e ci sono problemi di monitoraggio. Ma parliamo di 400 casi di encefalite su miliardi di dosi. E’ chiaro che per il singolo che ha subito questa reazione avversa è una sofferenza e un dramma. La percezione sui vaccini è diversa ad esempio da quella di un intervento chirurgico. La vaccinazione è una scommessa che il soggetto deve fare con chi glielo propone rispetto a un vantaggio per il futuro che non è dimostrato, a differenza magari di un’operazione chirurgica che viene fatta perché esiste un problema immediato. Gli elementi di crescita, di sviluppo, di approccio al nuovo, a quello che non si conosce, sono lo spirito della ricerca”.