I microrganismi che a miliardi popolano l’intestino umano possono aiutare a prevedere il rischio di obesita’ infantile. A suggerirlo e’ un gruppo internazionale di ricercatori, di cui fanno parte anche alcuni scienziati dell’Alma Mater di Bologna, in uno studio pubblicato sulla rivista ‘Communications biology’. I risultati della ricerca mostrano come alcune “specifiche configurazioni” del microbiota intestinale possono favorire lo sviluppo dell’obesita’. Conoscerle puo’ aiutare quindi a definire diete e regimi alimentari utili a combattere l’eccessivo aumento di peso nei bambini. I ricercatori, coinvolti nel progetto europeo ‘MyNewGut’, hanno analizzato la composizione del microbiota di 70 bambini, in due diversi momenti: all’inizio dello studio, quando tutti avevano un peso normale, e a distanza di quattro anni, quando la meta’ di loro aveva acquisito un peso eccessivo. Confrontando i dati raccolti, comprese le informazioni sulle abitudini alimentari, i ricercatori hanno messo a punto un quadro che indica appunto un possibile ruolo del microbiota nel processo di sviluppo dell’obesita’. “I nostri risultati- spiega Patrizia Brigidi, docente dell’Alma Mater di Bologna tra gli autori dello studio- mostrano che i bambini che hanno acquisito peso eccessivo, mangiando cibo con alto contenuto di grassi e carboidrati, possiedono anche un alto grado di infiammazione sistemica e un profilo alterato di microbiota intestinale, con un basso livello di biodiversita’”. Questa combinazione, pero’, in alcuni casi “erano gia’ presenti prima dello sviluppo dell’obesita’- sottolinea Simone Rampelli, ricercatore- il che suggerisce una sorta di potenziale predittivo del microbiota”, in relazione appunto alla dieta e alle caratteristiche della persona. Il microbiota intestinale e’ l’insieme dei microrganismi che a migliaia di miliardi abitano l’intestino umano. Molte ricerche realizzate negli ultimi anni hanno scoperto che il microbiota ha un ruolo chiave sia per il metabolismo sia per lo stato immunologico del corpo umano. Per questo, si pensa possa influenzare anche la predisposizione a sviluppare malattie e disordini di diversa natura, come quelli associati a una cattiva alimentazione. La specifica configurazione del microbiota, quindi, insieme ai dati sulle abitudini alimentari, puo’ essere utilizzata per fornire indicazioni sul pericolo di sviluppare forme di obesita’ nei bambini. “In questa visione- conclude Silvia Turroni, ricercatrice Alma Mater- il microbiota altro non e’ che una singola ma importante tessera di un mosaico complesso di fattori che concorrono allo sviluppo dell’obesita’”. Tenere sotto controllo questo sistema di elementi diventa allora molto importante per garantire la salute dei bambini. Lo studio del microbiota potrebbe quindi diventare la chiave per mettere a punto raccomandazioni alimentari su misura, evitando cosi’ il rischio di eccessivi aumenti di peso.(Agenzia Dire)
9 Gen, 2019 – 15:07
Obesità: si può prevedere guardando nell’intestino
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