Mauro Antonini, segretario del Lazio di Casapound, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente, in merito ala polemica con il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci sulla bandiera della pace issata sulla facciata del comune.

Sulla bandiera della pace

“Quella bandiera ci dà fastidio. Tutte le bandiere non istituzionali, quella della pace, di un cantante, un calciatore, vessilli di qualsiasi altra natura, si possono mettere nella propria cameretta, in casa propria. I palazzi istituzionali devono avere in primis il tricolore”.

Sulle dichiarazioni di Pascucci sul palazzo occupato di via Napoleone III a Roma occupato da Casapound

Pascucci è solo un sindaco, e spero ancora per molto poco, non si può arrogare il diritto di prendere decisioni che spettano al Viminale e al Ministero dell’Interno. Il palazzo di Casapound a cui Pascucci fa riferimento non è una sede di partito perché noi le sedi di partito ce le affittiamo, ce ne sono 140 in tutta Italia. Il quartier generale di Casapound nel palazzo di via Napoleone III occupa il 3% della struttura contro il 90% dato alle 19 famiglie italiane che sono in emergenza abitativa. Pascucci non ha mai pagato una sede di partito e non ha mai dato alloggio a una sola famiglia italiana in difficoltà. Pensi a fare bene il sindaco visti gli scarsi risultati, c’è molto malcontento tra i cittadini di Cerveteri, non si prenda queste libertà”.

Sul no di Pascucci a spostare o togliere la bandiera della pace

“Si tratta di disobbedienza civile, un atto sovversivo che andrebbe punito in maniera pesante. Pascucci dice che la bandiera della pace è spostata dalle altre? Non è una questione di centimetri, quel vessillo non ci dovrebbe proprio essere sulla facciata del Comune. Lo dice il Prefetto che secondo me dovrebbe punire il comportamento del sindaco”.

Manifestazione di Casapound a Cerveteri sabato 12 gennaio a Cerveteri

“Abbiamo organizzato un presidio, ci saranno tutte le persone che credono che sia giusto, più che legale, esporre in Italia l’unica bandiera che ci riconosce tutti, il tricolore. Per noi l’arroganza di un personaggio che comunque ricopre una carica istituzionale non può essere sopportata”.

Sulle accuse di Pascucci a Casapound di non avere gli strumenti culturali per comprendere la lettera del Prefetto

Non mi sento offeso dalle sue parole, anzi è quasi una medaglia sul petto sentirmi dire da Pascucci che non ho strumenti culturali per capire. Incontrerei Pascucci volentieri, se non sarà impegnato altrove a fare proseliti per le sue prossime campagne elettorali da politiche e sarà sabato a Cerveteri perché non incontralo? Gli chiederemo spiegazioni. Comunque non ci arrenderemo finché non toglierà quella bandiera”.