Sabina Lazio Calcetto dalla saracinesca-pararigori Giustiniani a Lady Grinta

Storia di chi ha mantenuto una promessa, di 12 mesi fa,

consapevole della tanta strada da percorrere.

La prima volta per la società della Sabina Reatina

 

Lei è Valeria Scattone, determinata, ostinata, meravigliosamente cocciuta, come persona innamorata dello Sport, e del Calcio a Cinque, di cui è stata una tenace rappresentante, in campo. Che prosegue la sua opera da tecnico. Di un gruppo tosto e deciso, come la sua guida tecnica. Che un anno fa aveva promesso, nella “sua” Passo Corese, di arrivarci, a giocarla, la finale di Coppa Italia regionale. E a Pomezia la compagine che ha plasmato, con il presidente Martini e i collaboratori, la Sabina Lazio Calcetto, è arrivata prima, davanti a tutte le altre. Portando questa porzione di Sabina reatina all’altezza di essere presa a paragone da tantissimi altri paesi che hanno una squadra nel Calcio a Cinque femminile.

L’intervista di Radio Cusano Campus

Come si costruisce una squadra vincente, Valeria?

“E’ una domanda da fare al presidente o al direttore sportivo. Io posso dirti che mi servono ragazze con passione e voglia di imparare, con il coltello in mezzo ai denti”.

Nei minuti di sospensione o prima di una gara, basta uno sguardo, per capirvi. Significa che c’è armonia, anche tra loro…

“Ho giocato quindici anni a questo sport. Ho giocato non molto, in Serie A, che per me era un sogno. Avevo molta grinta ma non ero tecnicamente forte”.
Non in molti siamo d’accordo, con questa tesi…

“Grazie Max, ma so che tu mi vuoi bene! Ho avuto molti mister e ho giocato in tante società. Se non c’è quel feeling puoi avere anche la squadra più forte, ma non arriveranno i risultati. Serve coesione”.

Come un’orchestra!

“Esatto. L’arma vincente della Sabina è stata questa”.

Alessandro Coccia di Futsalive.it mi segnala in privato due istantanee, due immagini significative, di questa Final Four: il rigore parato da Giustiniani e quello vincente, segnato dalla Visconti.

“Lasciami parlare della Giustiniani. Ha vinto tutto quello che si poteva vincere, in questo sport, ed ha scelto di scendere di categoria. Ha parato un rigore decisivo ed un tiro libero. Il rigore della Visconti è stato dato in maniera generosa, va detto”.

Viva la sincerità, peraltro dote che non ti ha mai fatto difetto.
Stasera già vai in campo con le ragazze?

“Sì, a Passo Corese contro il Divino Amore. Abbiamo posticipato la giornata del 2 dicembre perché era indisponibile il campo, giochiamo alle 21.15; recuperiamo l’ultima del girone di andata ed è una partita molto importante”.

Rappresentate la Sabina reatina, ma avete tifosi anche in quella romana.

“Fammi dire che la Sabina Lazio Calcetto è la società più longeva, della Serie C femminile, ed è una realtà a gestione familiare. Quest’anno siamo partite con un’idea più precisa: la scorsa stagione volevamo divertirci, mentre quest’anno abbiamo messo e ci siamo messi più pressione. All’inizio abbiamo perso punti importanti, contro squadre inferiori, alla nostra, tecnicamente”.
“Ci vogliono sangue, sudore e lacrime” parafrasando un allenatore di basket. Cosa vi ha detto il presidente, prima della Final Four?

“Ci ha detto che comunque andasse era contento. Alle ragazze non l’ho detto però, questo, e abbiamo giocato per vincere. Sono comunque rimasta contenta per la frase del presidente, perché ha dato serenità, per il girone di ritorno. Non ho messo pressione ma consapevolezza”.

Cosa credi che necessiti, il Calcio a 5 femminile, per essere più seguito, a esempio nel rapporto con le istituzioni scolastiche?

“La federazione sta facendo tantissimo. Le finali di Serie A sono state trasmesse da RaiSport e da Nuvolari. Più si appassiona gente, più girano sponsor. Si deve promuovere il Calcio a 5dentro le scuole, durante l’Educazione Fisica. Io ho conosciuto il Rugby così e molte compagne di studi sono diventate giocatrici, poi, anche a certi livelli”.

Nel campionato cosa hai messo nel mirino?

“I playoff: essere tra le prime 5, quindi, e la Sabina ha le carte in regola per questo traguardo”.

Qualche attimo di paura c’è stato, da agosto-settembre in poi, tra le tue ragazze?

Valeria Scattone lo dice senza mezzi termini, con una invidiabile dose di serenità: “Come no!? Abbiamo avuto partite abbastanza alla portata e poi un tour de force, in 4-5 gare. Venendo da “passeggiate”, trovarsi 4-5 partite così è stata dura. Non ne abbiamo vinta nemmeno una, e sale qualche dubbio e viene fuori, qualche paura”.

L’antidoto alla paura è rappresentato dalla tua grinta, dalla tua fame di vittorie (e non ho detto di vittoria)?

“Lo spero. Ogni giorno, provo a trasmettere questa grinta, visto che anche tu mi chiami Lady Grinta”.

Per la cronaca, pur essendo andate sotto per 1-0 in casa, con il Divino Amore, la Sabina Lazio Calcetto ha vinto in serata per 4 a 3, cancellando le paure da bioritmo successive un’impresa sportiva. Il campionato rappresenta un’altra pagina, tutta da scrivere. Da un signor gruppo, con immutata tenacia. Sennò non sarebbe una squadra degna di chi ci mette la faccia ogni volta, ogni santo giorno, ogni benedetta partita. Con calma, con sana capacità razionale; con la voglia di mettersi in discussione.Con la Grinta, sempre a portata di mano, pardon, di tiro in porta o parata su un tiro libero.

Perché senza quella dote, questo collettivo e la sua carismatica coach, non sarebbero, fidatevi sulla parola, la stessa, realistica, ammirevole, favola sportiva. Chapeau!.

 

L’intervista è andata in onda nella trasmissione “Sport Academy”
dell’8/1 su Radio Cusano Campus 89.1 FM e www.radiocusanocampus.it.
Testo raccolto dal radiocronista sportivo Giulio Dionisi