Sostegno ‘insostenibile’: la manovra affossa l’inclusione scolastica. In legge di bilancio meno 4 mld alla scuola e ai fondi per gli insegnanti di sostegno.

Un sostegno ‘insostenibile’ alla luce dell’attuale legge di bilancio. Stando ai prospetti allegati alla Manovra, nel triennio 2019-2021 le risorse per la scuola verranno ridotte del 10%, per un taglio complessivo che porterà nelle casse dello Stato 3,9 miliardi nei prossimi 36 mesi. Il Corriere della Sera, tra gli altri, ha fatto i conti e sembra evidente il passaggio da 48,3 a 44,4 miliardi nel prossimo triennio, con una spesa rivista al ribasso sia per l’istruzione primaria (da 29,4 a 27,1 mld di euro), sia per la secondaria (da 15,3 a 14,1 mld).

La nota più dolente riguarda un altro capitolo di spesa, quello relativo ai fondi per gli insegnanti di sostegno e alle iniziative di inclusione scolastica, anche per gli allievi con Bisogni Educativi Speciali: il taglio qui si aggira attorno al miliardo e 300 mln di euro, una “razionalizzazione”, per usare un linguaggio filo-governativo, che mette a serio rischio il processo di inclusione e integrazione scolastica che migliaia di ragazzi e ragazze hanno intrapreso nelle nostre scuole e che portano avanti solo grazie a figure professionali di riferimento e specializzate.

In questo contesto, sono pesanti come macigni le conclusioni cui approda l’Istat all’interno del suo ultimo report ‘L’inclusione scolastica: accessibilità, qualità dell’offerta e caratteristiche degli alunni con sostegno’. “A partire dall’anno scolastico 2017/2018- si legge nel rapporto- l’indagine ha esteso il campo di osservazione anche alla scuola dell’infanzia e alla scuola secondaria di secondo grado, fornendo un quadro informativo ampio, in termini di risorse per l’inclusione, su tutte le scuole del territorio italiano. Si tratta complessivamente di 56.690 scuole, frequentate da 272.167 alunni con sostegno (il 3,1% del totale degli iscritti)”.

I risultati: “Soltanto il 32% delle scuole risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche: più critica la situazione del Mezzogiorno dove il 26% di scuole è a norma. Il quadro peggiora se si considera la presenza di barriere senso-percettive che ostacolano gli spostamenti delle persone con limitazioni sensoriali: la percentuale di scuole accessibili scende al 18%, anche in questo caso la quota più bassa si registra nelle regioni del Mezzogiorno (13%)”.