“Noi siamo gente di montagna, siamo resilienti e positivi! Dal 2017 abbiamo avuto finalmente le SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza) ma tante persone decidono comunque di andarsene dal posto. Rischiamo lo spopolamento!”
Queste le parole di Michele Franchi, vice sindaco di Arquata del Tronto, paese fortemente colpito dai due sisma che hanno distrutto molti paesi del centro Italia nel 2016, intervenuto a Un giorno da ascoltare su Radio Cusano Campus.
“Questo governo del cambiamento non sembra voler cambiare realmente le cose! Matteo Salvini e Luigi di Maio sono venuti molte volte a farci visita ma la nostra paura è quella di restare abbandonati come lo siamo tutt’oggi, alla faccia del “non vi lasceremo soli!”. Alla luce dell’approvazione della Legge di Bilancio, ieri mattina abbiamo saputo che l’esportazione delle macerie dal territorio sarà bloccata perché si sono dimenticati di inserire nella Manovra l’articolo 28 che è quello che riguarda la rimozione delle macerie appunto e non è stato previsto alcun finanziamento per muoversi in questo senso; la cosa ci preoccupa molto perché le macerie, a distanza di due anni sono ancora presenti sul nostro territorio e non solo, ovviamente anche negli altri Comuni gravemente feriti dal sisma. Questo è un brutto segnale che ci fa pensare al peggio: come hanno fatto a dimenticarsi questo articolo all’interno della Legge di Bilancio? Bisogna ricominciare a ricostruire in fretta e per farlo bisogna togliere prima tutte le macerie che sono ferme sul posto da ben due anni e poi occorre dare priorità ai Comuni più distrutti: la colpa del precedente governo è stata quella di non aver differenziato il cratere perché ce ne sta uno davvero massacrato e distrutto e un altro con danni più lievi che non ha nemmeno le macerie lungo le strade. Un appello che vorrei fare è questo: vorremmo che il Commissario per la ricostruzione sia più presente e che ci sia finalmente questa differenziazione fra i due crateri e quindi di dar precedenza a quello davvero distrutto dal sisma del 2016 che ha contato, fra gli innumerevoli danni, anche molte vittime.”