“Il problema degli adulti è che si fanno troppe aspettative: noi vestiamo il Natale di felicità quando in realtà dovremmo razionalizzare il tutto. Smettiamo di pensare alle feste come quando eravamo bambini, da adulti è tutto diverso e tutto meno entusiasmante. Dobbiamo passarlo come una festa che esiste, che dobbiamo trascorrere in famiglia (se vogliamo) ma che non è detto che le passeremo poi nel migliore dei modi. Se proprio vogliamo toglierci qualsiasi dubbio su come andrà il Natale, decidiamo tempo prima di partire per un viaggio con il proprio compagno e fuggiamo via dalle famiglie di origine, da zii e parenti serpenti!”

A Un giorno da ascoltare interviene nella rubrica Quello che le Donne non dicono, la Dott.ssa Serenella Salomoni, psicologa, sessuologa e psicoterapeuta di coppia per parlare di come in realtà, in molti casi, il Natale è una festa che divide anziché unire le famiglie: molto spesso si litiga, si discute per il troppo stress da ricerca dei regali dell’ultimo minuto, per l’organizzazione del pranzo e della cena della vigilia, si inaspriscono gli animi perché si parte prevenuti e col piede di guerra, sapendo già di dover trascorrere troppo ore con i suoceri molesti, i parenti serpenti e gli zii chiacchieroni. E allora forza! Raccogliamo tutto lo spirito positivo che possediamo, armiamoci di tanta pazienza e indossiamo il nostro sorriso più bello se decidiamo di trascorrere le feste in famiglia! Non vale la pena arrabbiarsi per poche ore, no?

“Cerchiamo di vivere le feste in maniera più interiore e più serena: non deve essere tutto bello, luccicante e sfarzoso per forza! Guardandoci dentro e pensando a quello che vogliamo fare, che vogliamo dire e come vogliamo apparire, riusciremo a trascorrere delle ore piacevoli anche con il peggior nemico. D’altronde siamo noi che creiamo tutto questo stress intorno al Natale, non è la festa in se! E’ diventato tutto un chiedere all’altro cosa possiamo fare, cosa dobbiamo fare, pretendiamo troppo quindi dovremmo analizzarci e cercare di evitare inutili stress e discussioni; se non vogliamo farlo per noi facciamolo almeno per il benessere di nostri bambini che diventano la centralità della nostra festa.”