Presepi: non tutti ne hanno uno in casa. C’è chi rispetta la tradizione religiosa e chi ne fa per questioni culturali. La natalità ha molti significati, per questo affascina, incuriosisce e si migliora col tempo. I napoletani sono maestri nel favorire l’arte presepiale, basti pensare a quanto festoso è, in questo periodo dell’anno, il quartiere San Gregorio Armeno.

Da Maradona ad altri famosi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, o della politica, abbiamo visto tante statuine sui generis: come realizzare un buon presepe e con quali materiali? Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, col vicepresidente dell’Associazione Italiana Amici del Presepio Bruno Rosolino.

Come realizzare un buon presepe?

“Ci vuole fantasia e molta pazienza, ce ne sono di tanti tipi: c’è chi ne realizza col polistirolo, con la pasta, col sughero, sono tutti molto espressivi e belli; poi c’è il presepe classico napoletano e quello del ‘700 – ha spiegato Rosolino – tuttavia alcuni personaggi non devono mai mancare come l’oste, o la mannaia. Noi siamo un’associazione tradizionale, non abbiamo elementi nuovi, né personaggi inventati per ragioni commerciali come Hitler.” 

Riprodursi tra i personaggi

Presepi: altra tendenza tutta napoletana riguarda la riproduzione di se stessi. Bruno Rosolino ha spiegato quanto diffuso è il fenomeno di proporsi attraverso una foto e “farsi riprodurre, è un regalo che viene fatto ad amici o parenti, dall’immagine che ne deriva la statuina di se stessi entra a far parte della schiera di personaggi del presepe.”

Per noi è una curiosa novità, mentre per i napoletani è prassi, “si usava fare anche nel ‘700” si è congedato Rosolino.  

Vi fareste riprodurre: al lavoro o in altra versione? Provate ad immaginarvi tra i personaggi di un presepe, a quale punto dell’opera vi piacerebbe posizionarvi: tra i magi, o in un angolino sperduto?

Ascolta qui l’intervista integrale