Il comico e cantante Dado è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Dado: “Sono riconoscente alla musica perché Battisti, De Gregori, Guccini, Venditti e Baglioni hanno sostituito un po’ la figura paterna che mi è mancata, è come se mi avessero insegnato a vivere. Utilizzo il web per parlare di argomenti più ricercati, anziché fare sempre battute su cacca e pipì come fanno in tv. Roma? Di notte ci metto un attimo a girare la città con la macchina, quando di giorno invece ci metto 2 ore. Questo vuol dire che ci stanno un’ora e 42 minuti di rotture di coglioni durante il giorno. E poi se ci sono solo io di notte vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato, come si fa a fare tutti le cose allo stesso orario? Bisognerebbe differenziare, anche i servizi, tenerne aperti alcuni di giorno, altri di notte, in modo da dilazionare un po’ il traffico e le persone in giro”
Comicità insieme alla musica
“Io sono molto riconoscente alla musica, perché mi ha tenuto compagnia, è stata una compagna di giochi. La mia infanzia è stata abbastanza solitaria perché i miei genitori si erano separati molto presto e non avevo una figura paterna di riferimento. Battisti, De Gregori, Guccini, Venditti, Baglioni hanno sostituito un po’ questa figura paterna. E’ come se mi avessero insegnato a vivere, quindi porto sempre dietro la musica, la canzone. La comicità funziona 100 volte meglio se una battuta è cantata, come Sant’Agostino che diceva: se canti preghi due volte”.
Sull’idea di cantare le notizie
“Avere tanta gente che ti segue è una sorta di responsabilità, quindi mi sono chiesto: perché fare battute sempre su cacca, pipì, scorregge, un po’ come succede in tv dove non puoi osare più di tanto perché se no arriva la querela? Quindi utilizzo il web per parlare di argomenti più ricercati, cosa che richiede molto lavoro perché bisogna fare rassegna stampa e informarsi sui temi che tratti”.
Su Roma
“Roma la vedo sempre meno, perché sto sempre tappato in sala di registrazione. Qualche volta esco, sempre di notte, vado a fare la spesa nei supermercati aperti h24. Di notte la gente ha una visione del mondo un po’ più reale perché c’è tanta ipocrisia durante la giornata. Di notte ci metto un attimo a girare la città con la macchina, quando di giorno invece ci metto 2 ore. Questo vuol dire che ci stanno un’ora e 42 minuti di rotture di coglioni durante il giorno. E poi se ci sono solo io di notte vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato, come si fa a fare tutti le cose allo stesso orario? Bisognerebbe differenziare, anche i servizi, tenerne aperti alcuni di giorno, altri di notte, in modo da dilazionare un po’ il traffico e le persone in giro”.