Emanuele Fiano, deputato del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Dialogo con i 5 stelle
“Noi abbiamo una relazione politica quotidiana con i dirigenti del Movimento 5 Stelle. Le distanze che ci dividono sono grandi. Molti elettori di sinistra hanno scelto i 5 Stelle per tanti motivi. È difficile pensare che ci potrà essere un dialogo sui temi che oggi i 5 stelle portano avanti al governo”
Referendum
“Il Movimento 5 Stelle sta promuovendo una legge che vuole abolire il quorum per le proposte di legge di iniziativa popolare. Con 500 mila firme si potrà portare all’attenzione dei cittadini una proposta che potrà riguardare anche le materie escluse dall’articolo 75, come il sistema delle tasse. Se entro 18 mesi il Parlamento non risolverà la questione si potrà svolgere un referendum senza quorum. Potranno essere prese decisioni riguardanti le nostre tasse, ad esempio, da 500mila persone su 60milioni che andranno a votare. Questa è un’inversione totale del concetto di democrazia che noi abbiamo. Ci troveremo di fronte a scelte fondamentali della nostra vita e possiamo dire solo “si” o ”no”.
Rapporto con il popolo
“Le istanze che Lega e Movimento sono condivisibili. Il problema sono le risposte. Per esempio, io condivido il federalismo ma il problema è come lo si realizza. Il Movimento 5 Stelle ha dato l’impressione di essere un partito che avrebbe fatto parlare il popolo in maniera diretta. Bisogna stare attenti però. Quando si idolatra il popolo, come se il popolo avesse sempre la risposta giusta, si sbaglia. Il popolo ha sempre ragione a fare domande e a chiedere risposte. Ricordiamoci che venne chiesto al popolo chi fosse colpevole tra Cristo e Barabba e la risposta fu sbagliata. La democrazia utilizza la mediazione rappresentata dal Parlamento”.
Errori del Pd
“Nel centrosinistra non possiamo pensare di risolvere i problemi nei convegni invece che affrontare i problemi di petto. Quando abbiamo varato il REI è stato negli ultimi mesi della scorsa legislatura. Purtroppo è vero, anche se non per colpa diretta di quello che abbiamo fatto, che la povertà è aumentata nel corso della nostra legislatura. Abbiamo fatto crescere il Pil e fatto scendere la disoccupazione ma abbiamo sbagliato nel non cercare di capire se questi miglioramenti portassero benefici nelle tasche degli italiani. Le batoste elettorali hanno sempre una ragione precisa”.
Di Maio dice che il Pd ha azzerato i diritti sociali
“Il Movimento 5 Stelle era il partito della trasparenza ed è diventato quello dei condoni e che tace sulla sottrazione di 49 milioni da parte dei loro soci di Governo. Nessuno riesce a capire cosa accadrà col reddito di cittadinanza o con la quota 100. Non sappiamo che volto avranno le riforme sociali proposte. Ad esempio, da dove arriveranno i posti di lavoro per le persone che avranno il reddito? Come si potrà creare lavoro se non si investe nelle infrastrutture?”
Cosa dovrebbe imparare il Pd dalla Lega
“La Lega, anzi, Matteo Salvini essendo molto antisistema ha un linguaggio politico diretto. Sui temi di sicurezza e immigrazione ha l’immediatezza del cinismo che noi non possiamo avere. Il populismo rappresenta la capacità di avere un rapporto diretto col popolo. Nella storia i populisti hanno sempre dimostrato di non saper governare. Uno in campagna elettorale può dire “abbassiamo a tutti le tasse” ma poi al Governo fa una misura piccola come la flat tax che riguarda poche persone. Noi abbiamo lavorato sui macro numeri. Quello che manca alla sinistra italiana ed europeo è far arrivare i “numerini2 nelle tasche delle persone. Se non invertiremo questa rotta continueremo a perdere”.