Christmas blues: è quella sensazione malinconica che avvertite in prossimità del Natale, o nel giorno del compleanno, che “non è lo stesso se abbiamo perso il fidanzato. La passione è la forza più straordinaria che abbiamo nella vita. Se non si ha voglia di festeggiare siamo liberi di non farlo – ha affermato Paolo Crepet, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – penso ai single, per scelta o disdetta, invece di stare a sentire le bottiglie che si aprono nell’appartamento accanto perché non andare a Parigi? Ti fai una bella passeggiata da solo e basta, viaggiare costa poco.”

Allontanarsi in caso di crisi di coppia

Christmas blues: queste le considerazioni rilasciate sul tema dall’esperto. “Ci sono fasi della vita in cui è giusto stare insieme, come ad esempio il momento in cui si hanno i bambini piccoli – ha sottolineato lo psichiatra – mentre se è in corso una crisi di coppia stare quarantotto ore col partner, con cui non vorresti stare, è terribile. Il Natale comincia il 24 e si finisce il 27 dicembre, trascorrere più giorni con una persona con cui non si sta bene insieme è una formalità.”

Liberarsi dell’ipocrisia

La pubblicità e il mondo della comunicazione ci restituiscono un’immagine del Natale stereotipata però e non aiutano a viverlo bene. L’ansia da festività potrebbe essere collegata alla forzatura di dover stare bene, ed essere felici a tutti i costi. “Sorrisini artefatti, situazioni gelide, consiglierei una terapia che non sia l’ipocrisia, liberiamoci dell’ipocrisia: meglio dire vengo per mezz’ora e me ne vado piuttosto che fare un cenone che diventa parenti serpenti, come il famoso film di alcuni anni fa – ha spiegato Crepet – i bambini, i ragazzini, hanno le antenne e capiscono bene se la festa è festa o no.”

Bisogno di semplicità, recupero dei ruoli

Sarebbe bello vivere il Natale con maggiore fiducia verso il futuro, come i bambini, che non significa essere infanti, ma vivere la bellezza e la magia degli ultimi dell’anno con la pace nel cuore. “Ho ricevuto lettere di persone che, non credo siano delle eccezioni, cercano naturalezza e buon senso: è giusto che i genitori facciano i genitori, i bambini facciano i bambini. Rimettiamo le cose con quel buon senso di una volta – si è congedato Paolo Crepet – la nonna fa le crostate, la mamma fa la mamma e i bambini devono essere liberi di fare i bambini.”

 

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