Daniele Diaco, Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Incendio Tmb Salario, Diaco (Pres. Comm. Ambiente Roma): “Come gestiremo emergenza? Lo spettro di Cerroni c’è sempre. Le sue parole ci fanno sorridere ma ci preoccupano perché il fatto che dica ‘immaginavo che sarebbe successo’ fa riflettere. Le 700 tonnellate di rifiuti indifferenziati dovranno ora essere trattate in impianti terzi: Aprilia, Viterbo, Frosinone, 100 tonnellate verranno date alla Colari che è di Cerroni, ma commissariata, un’altra quota verrà portata nella Regione Abruzzo. Cercheremo di creare nel modo più veloce possibile un’impiantistica sostenibile ma soprattutto pubblica. Molto strano che in un momento in cui si portano avanti operazioni di risanamento, di pulizia delle vasche, avviene un incendio di tale entità che distrugge l’impianto. La responsabilità degli impianti è della Regione, ora ci aspettiamo che faccia la sua parte”

Sull’incendio nel deposito Ama in via Salaria a Roma

 “L’impianto esiste da 15 anni, doveva essere semplicemente una rimessa ed è stato trasformato in un tmb del rifiuto differenziato –ha affermato Diaco-. Quello che dice l’assessore del III Municipio Raimo è vero, l’Arpa è un organo regionale, serve per tutelare la salute pubblica, svolge delle attività di rilevazione sugli agenti inquinanti e fa riferimento anche alla Regione Lazio. Dobbiamo essere uniti, con la Regione e il governo, per cercare di trovare risposte alla gestione del ciclo dei rifiuti. Non si può più definire tmb perché ormai l’impianto non esiste più. Io dico purtroppo perché l’impianto Ama è un bene pubblico, pagato con i soldi dei cittadini e il danno subito colpisce la cittadinanza intera perché colpisce il bilancio e le casse di Ama. E’ chiaro che la Regione deve fare molto di più, perché il piano della gestione dei rifiuti della Regione è fermo, la responsabilità degli impianti è la loro. Se avessimo avuto impianti di conferimento avremmo potuto chiudere prima tmb salario e rocca cencia. Ci aspettiamo che la Regione in modo rapido e repentino faccia la sua parte e vari il piano rifiuti. Sposo le parole del ministro Costa perché da generale dei carabinieri ha fatto riferimento a un fatto anomalo –ha aggiunto Diaco-. In un momento in cui si portano avanti operazioni di risanamento, di pulizia delle vasche, avviene un incendio di tale entità che distrugge l’impianto. Questo ci sembra strano, molto strano, ma spetta alla Procura dare risposte definitiva. Anche la Procura non esclude nessuna ipotesi”.

Emergenza sotto le festività natalizie, torna in auge Cerroni?

“Cerroni è stato monopolista per moltissimi anni, ci sono 60 milioni di rifiuti interrati, un danno ambientale enorme provocato dalla discarica di Malagrotta e da Cerroni –ha dichiarato Diaco-. Le sue parole ci fanno sorridere ma destano anche preoccupazione perché il fatto che dica ‘immaginavo che sarebbe successo’ fa riflettere. Lo spettro di Cerroni c’è sempre perché è proprietario di molte cave, dove ci sono progetti per nuove discariche e noi stiamo lavorando per impedirlo. Le 700 tonnellate di rifiuti indifferenziati che venivano trattate nel tmb salario dovranno essere trattate in impianti terzi: Aprilia, Viterbo, Frosinone, 100 tonnellate verranno date alla Colari che è di Cerroni ma oggi è gestita da un commissario, un’altra quota verrà portata nella Regione Abruzzo. Cercheremo di creare nel modo più veloce possibile un’impiantistica sostenibile ma soprattutto pubblica. Il tmb salario non funzionerà più, sarà riconvertito così come Rocca Cencia, che vogliamo riconvertire al più presto. Non amiamo quel tipo di tecnologia”.