Disastro colposo. È l’ipotesi di reato per cui procede la Procura di Roma in merito al rogo al Tmb Ama di via Salaria, a Roma, che si e’ sviluppato dalle 4.30 di mattina nella fossa di ricezione dei rifiuti indifferenziati, per poi propagarsi e distruggere buona parte dell’impianto, tra cui anche quella del vaglio che separa i rifiuti secchi da quelli umidi. Questa mattina il procuratore aggiunto, Nunzia D’Elia, e i pm Carlo Villani (gia’ titolare di un fascicolo sul Tmb Salario per inquinamento ambientale e attivita’ di rifiuti non autorizzata, a causa dei miasmi avvertirti dalla popolazione circostante), e Luigia Spinelli hanno effettuato un sopralluogo nell’impianto che ha evidenziato l’assenza di funzionamento delle telecamere di videosorveglianza dallo scorso venerdi’ 7 dicembre. Ora i magistrati sono in attesa delle informative delle forze dell’ordine intervenute dopo l”alert’ lanciato dai vigilantes presenti nell’impianto quando e’ divampato il rogo. Gli inquirenti, che potrebbero ipotizzare anche il reato di danneggiamento seguito da incendio, sequestreranno parzialmente la struttura, che comunque e’ inagibile, e conferiranno una delega ai vigili del fuoco per effettuare delle analisi sulla frazione organica stabilizzata (fos) e il combustibile derivato da rifiuti presenti nell’impianto, per verificarne lo stato dopo il trattamento. In caso di anomalie i magistrati potrebbero affidare una perizia e comunque saranno effettuati dei campionamenti sul rifiuto indifferenziato.  Il Tmb di Ecologica Viterbo, quello della Saf a Colfelice (in Provincia di Frosinone) e quello di Rida Ambiente ad Aprilia, oltre a un aumento di 100 tonnellate al giorno delle quantita’ di rifiuti indifferenziati trattabili nei due Tmb di Malagrotta. È il soccorso degli impianti laziali a Roma Capitale, per evitare l’emergenza rifiuti che rischia di generarsi dopo l’incendio al TmbAma di via Salaria che lo ha distrutto in gran parte. Quel Tmb e’ autorizzato per trattare 750 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno ma in realta’ ne stava trattando meno (circa 500) e l’autorizzazione integrata ambientale era in revisione in Regione. Proprio la Regione questa mattina ha inviato ad Ama la lista degli impianti regionali di cui si puo’ servire per inviare a trattamento le quantita’ che il Tmb di via Salaria non potra’ lavorare, in piu’ la municipalizzata potra’ usufruire di altre 100 tonnellate (oltre alle 1250 circa gia’ autorizzate) in ingresso presso i due Tmb di Malagrotta. Ancora non ci sono certezze sulle destinazioni, Campidoglio e Regione stanno lavorando, ma intano Ama di potere contare su alcuni sbocchi nel Lazio, oltre a quelli che la Regione (anche con il sostegno del Ministero) sta cercando di attivare in altre parti d’Italia pur di evitare che le feste di Natale portino sotto l’albero un’emergenza rifiuti nella Capitale. (Mtr/Dire)