Secondo Roberto Cellini, di Alleanza contro la povertà, sempre più persone cadono in una condizione di povertà estrema anche a causa di eventi imprevedibili. Quasi tutte le categorie sociali vengono coinvolte dal processo di impoverimento, fra cui appunto persone anziane, giovani senza famiglia, e donne e uomini separati. I migranti che fuggono da guerre o che arrivano in Italia alla ricerca di un lavoro rischiano con il decreto Sicurezza di impoverirsi ancora di più.
Tantissime categorie sociali sono coinvolte nel processo di impoverimento,e fra queste i giovani
Le dichiarazioni di Cellini avvengono in occasione della giornata di riflessione e proposte sulle politiche abitative a Roma dal titolo ‘Povertà e senza casa: il grido che sale dalla città’. L’evento è organizzato dai sindacati Sunia, Sicet, Unione Inquilini, dall’Alleanza contro la povertà e dall’associazione Action alla Pontificia Università Antonianum di via Merulana. Nel Lazio, ha spiegato Cellini, “secondo i dati Istat, la popolazione a rischio povertà o esclusione sociale nel 2015 è pari al 27%, inferiore rispetto alla media italiana ma in aumento rispetto al 2014, anno in cui era al 24,7%, cioè un cittadino su quattro rischia d’impoverire. Nel Lazio i dati del XVII rapporto annuale dell’Inps registrano che a fronte di una lieve ripresa occupazionale diminuiscono le giornate lavorative c’è una forte incidenza del lavoro part-time con conseguenze negative sul salario medio.
Ad allarmare è anche la disoccupazione giovanile che raggiunge il 42%, superiore alla media nazionale. Secondo Cellini, la Regione Lazio ha prodotto la legge 11/2016 sul sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, ma dopo due anni l’assenza del Piano Sociale- strumento operativo della legge- la rende di fatto non operativa.
Tra Roma Capitale e Alleanza contro la Povertà non un piano di collaborazione comune
Inoltre, tra il Comune di Roma e Alleanza contro la Povertà non è mai stata avviata alcun tipo di cooperazione. Cellini ha poi aggiunto :”La spesa sociale di Roma Capitale nel periodo 2013-2016 ha avuto un andamento negativo in termini generali. Come conseguenza la spesa pro capite è passata da 249 nel 2010 a 219 nel 2015 (Fonte Eures) e queste non sono responsabilità dirette dell’attuale amministrazione ma, ritenendo il periodo di prova scaduto, non si intravede un’inversione di tendenza”.
“Roma è una città complicata che viene da anni di mala politica e di cattiva gestione della cosa pubblica che sta generando disuguaglianze infinite e risentimento di chi è condannato all’esclusione culturale, alla marginalità e all’irrilevanza sociale e non è certo l’Alleanza contro la Povertà da sola capace di trovare soluzioni”. Ha dichiarato in conclusione Cellini.
Fonte DIRE