Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la 25enne morta su via Ostiense il 6 maggio in sella alla sua moto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “L’autopsia dice che mia figlia è morta per l’impatto drammatico contro il guard rail, è come se fosse finita su un muro di lame. Questa è la situazione dei guard rail italiani. La perizia fa un quadro della strada peggiore di quello che si riusciva a vedere ad occhio nudo, quella è una strada killer. A Roma ci sono 700mila motociclisti, questa città va pensata in funzione dei fruitori delle strade”.
Sono arrivati i dati dell’autopsia di Elena
“Non auguro a nessuno di leggere una cosa del genere, è terribile già se lo leggi per qualcuno che non ti è vicino, quando si tratta di tua figlia è veramente terribile –ha affermato Viviano-. Mia figlia è morta per l’impatto drammatico contro il guard rail, è come se fosse finita su un muro di lame. Questa è la situazione dei guard rail italiani. La perizia fa un quadro della strada peggiore di quello che si riusciva a vedere ad occhio nudo, una strada non in condizioni di percorribilità adeguata, un percorso di morte, quella è una strada killer. Anche una ragazza che andava a 50km/h ha fatto quella fine. Se mia figlia è morta lì, essendo una ragazza che sapeva portare la moto e indossava tutto l’occorrente, vuol dire che quella strada è un pericolo per tutti. Se in una città come Roma ci sono 700mila motociclisti, quella città va fatta in funzione dei fruitori delle strade. Venezia ha i canali, ci sono le barche, se non si prendesse in considerazione questo sarebbe da folli. Il 15 dicembre al Kill Joy, locale alle Capannelle, alcuni amici mi hanno regalato un concerto per una raccolta fondi per sostenere le iniziative che sto portando avanti per cercare di salvare la vita alle persone”.