Dichiarazione Universale dei Diritti Umani 70° Anniversario: le DONNE che ci mettono faccia, impegno e grinta
Fabiola Di Gianfilippo, volto e voce dello Sport e del Calcio dalla Serie C al Settore Giovanile, ricorda
a tutte/i che la strada è ancora lunga. E va percorsa…
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani compie 70 anni. E’ intervenuta una delle donne dello Spettacolo invitate a Montecitorio per la comune partecipazione di chi ha, nella testa, nella memoria, nel cuore, il pensiero di una ricorrenza e di un documento di tale rilevanza, Fabiola Di Gianfilippo. Di recente impegnata nel film “Ti presento Sofia”, con Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti, a breve uscirà sul piccolo schermo, da protagonista, con una serie che parla di violenza perpetrata nei confronti del genere femminile.
Fabiola, grande appassionata di Sport e di diverse discipline, la Pallavolo in testa, è stata per diversi anni voce e volto del commento nel Calcio dalla Serie C al settore giovanile.
Inevitabilmente da appassionata di Sport, sei una che accosta le discipline sportive al Cinema. Quali impegni hai, personalmente?
“Continuerò, oltre ad “Amore Criminale”, che è stato un lavoro grande, rispetto a questa tematica, con una serie televisiva dedicata ai giovanissimi, di prossima uscita, a febbraio.
Che esce su…?
“Rai Gulp. Non posso dire il titolo, ma il tema è la violenza sui minori. Un progetto grandissimo, della Rai, in collaborazione con gli psicologi del “Bambin Gesù”. Per denunciare situazioni di violenze, e farli denunciare. Sono la mamma della protagonista, nella serie, e sono felicissima di aver partecipato a questo progetto. I diritti umani sono alla base di tutto e mi sto dedicando a questo, da diversi anni”.
Quali film di stampo sportivo hanno lasciato una traccia indelebile, nel Cinema, un po’ come hanno fatto le pellicole del Neoralismo?
“Lo Sport quando va in scena, nel Cinema, diventa metafora della vita. La sofferenza dell’atleta è il riscatto personale, di ogni singolo individuo. Penso “Invictus” di Clint Eastwood e Morgan Freeman, che interpreta Nelson Mandela. Un film che racconta il momento successivo alla caduta dell’Apartheid e quindi l’insediamento di Mandela, liberato dopo decenni di prigionia, che diventa presidente”.
E il Sud Africa si impone nel rugby, come immagine che fa il giro del mondo, in questo film.
“Si era posto come obiettivo di riappacificare la popolazione del paese”.
Ci è riuscito secondo te?
“Non del tutto: all’epoca c’era ancora il SudAfrica diviso tra neri e bianchi e il simbolo era proprio la nazionale di Rugby, gli Springbox”.
Un altro film che ti ha lasciato emozioni, riguardante lo Sport?
“Credo su tutti “Momenti di gloria”, non si può non citarlo. E’ l’accompagnamento di ogni manifestazione sportiva, a livello musicale!”, dice con entusiasmo ed enfasi, Fabiola.
Poi?
“Ritengo un altro film all’altezza “L’Atleta”, la storia di Abebe Bikila, vincitore della maratona olimpica di Roma nel 1960, correndo senza scarpe”.
Faresti Roma senza scarpe?
“Già con le scarpe, a Roma, ti rovini…”, dice con una punta di ironia e con il sorriso, l’attrice romana. Che afferma: “Un altro film è “Race” dedicato a chi ha vinto 4 ori olimpici davanti ad Hitler, Jesse Owens”.
Certi incubi, speriamo non tornino più…
“Oppure penso a “Munich”, di Spielberg: l’attentato agli atleti israeliani nel 1972. a Monaco, altra sede olimpica”.
Già: quel giorno venne violato il sacro tempio di Olimpia e il mondo ha perso la propria innocenza. Altre pellicole?
“4 sotto zero. Divertente questa, con i giamaicani che prendono parte alle Olimpiadi, con gli slittini, senza aver mai visto la neve, in precedenza. “Cinderella Man” o “Carnera””.
Però, che menzione. E ancora Fabiola Di Gianfilippo segnala un’altra grande storia…: “”Ragazzo di Calabria””, e qui scatta, come si potrebbe fare diversamente, l’audio dell’indimenticabile telecronista RAI Paolo Rosi, che rammenta la vittoria ai secondi Campionati del Mondo di Atletica Leggera, ottenuta da Francesco Panetta, nei 3000 Siepi, superando i grandi corridori africani.
Il 10 Dicembre c’è un’iniziativa a Montecitorio, dedicata a un appuntamento essenziale, nella storia del nostro pianeta.
“Sì, sia con “Amore Criminale”, sia con la serie tv che andrà in onda a febbraio, mi sono dedicata da sempre al rispetto dei diritti umani. Ho conosciuto la presidente dell’Associazione “Arte e Diritti Umani”. Il
10 Dicembre del 1948 c’è stata la Dichiarazione Universale, dei Diritti Umani, che compie 70 anni. Un’iniziativa che prende tutte le istituzioni e varie città, governo nazionale, la Regione Lazio e ci sarà anche il sindaco di Roma”.
Come è stata impostata, questa cosa?
“Questa organizzazione sta puntando all’educazione ai diritti umani, partendo dai giovani. Sono contenta che c’è questo lavoro sui ragazzi e i diritti umani vengono calpestati continuamente. La prima dichiarazione riguardo a questo, fu di Eleonore Roosevelt nel 1946, in quanto presidente di una commissione dell’ONU. Questo parte, tuttavia, da Ciro il Grande, nel 539 A.C.: dopo aver preso Babilonia, rese liberi tutti gli schiavi, e rese libera la gente di scegliere la propria religione. Queste idee viaggiavano nel mondo e a Roma, nel 27 A.C., c’era ancora gente che seguiva la “legge naturale”, calpestata dal potere”.
In tempi più recenti? “1000 anni più tardi, in Inghilterra, la gente convinse il Re che nessuno potesse prevalere sul potere della gente. Gli indipendenti inglesi rappresentarono la propria indipendenza. Nel 1789 ci fu la Rivoluzione Francese e tutto questo arrivò in India, con un giovane avvocato, Gandhi. Poi le due guerre mondiali, che uccisero 90 milioni di persone. Nel 1945, dopo l’apice toccato come il momento più funesto del genere umano, hanno capito che fosse giunto il momento di formare le Nazioni Unite, perché avevamo rasentato l’estinzione. Si doveva riaffermare la fede dell’uomo nella dignità. Non tutti, ancora adesso, conoscono la Carta dei Diritti Umani. La schiavitù più elevata di questo secolo è la droga, e vittime sono tutti i ragazzi”.
Fabiola Di Gianfilippo dice, fiera: “Sono contenta, di partecipare a questo risveglio, dei diritti dell’essere umano”.
Siamo controcorrente, rispetto a quanto si sente in giro. Quanto è difficile, far tornare a ragionare le persone?
“Dobbiamo dare per primi, l’esempio. La fonte più grossa di un cambiamento, quando inizi a cambiare tu è un’altra storia. Ci sono tremila possibilità in ogni secondo, non ci sono mai soluzioni uguali, tra una situazione ed un’altra. Anche se una storia somiglia, e sembra, eguale alle altre. Ma non è così”.
Da oggi si riparte, con immutata determinazione. Il cammino è lungo. E ce lo ricorda questa determinata femmina, impegnata nello Sport e nello Spettacolo. Con un seme da far crescere. Che riguarda tutte/i.
L’intervista è andata in onda durante “Calcio laziale: dirette
di Eccellenza e Promozione” di Domenica 9 dicembre
Il testo è stato raccolto dal radiocronista Giulio Dionisi