Bowling l’Italia Campione del Mondo contro gli Stati Uniti!

Ha parlato il presidente federale Rossi, a Radio Cusano Campus

 

 

Stefano Rossi è intervenuto nella trasmissione “Sport Academy” mercoledì nel secondo pomeriggio, a poche ore dalla storica impresa compiuta dalla nazionale azzurra di Bowling. Il presidente di una federazione “piccola” ma d’oro, non stava nella pelle. Lo ha intervistato Ronald Giammò

Un’impresa veramente inattesa, ce lo lasci dire.

“Sicuramente un qualcosa di incredibile. Dire ‘inatteso’ non rende esattamente l’idea: è un sogno che si avvera. La vita è fatta di sogni e ogni tanto si avverano. Questo sicuramente è uno di quelli che avremmo voluto vivere tutti noi appassionati di Bowling, ma sicuramente è inaspettato anche per la portata dell’evento. Primo posto di sempre a livello di squadra, quando il miglior piazzamento risaliva a 47 anni fa quando ai Mondiali di Milwaukee vincemmo la medaglia di bronzo. E poi la portata dell’evento, con altre 46 nazioni, e tra queste alcune che questo sport lo vivono a livello professionistico: gli stessi americani sono persone che guadagnano milioni di dollari, giocando a Bowling”.

E tra questi alcuni figuravano nella nazionale che avete battuto in finale.

“La squadra che i nostri azzurri hanno affrontato in finale era composta da 4 professionisti su 5, di cui 3 eletti almeno una volta come “Atleta dell’Anno”. Potrei andare a ruota libera, per due ore, per commentare la mia eccitazione nel descrivere il risultato dei nostri”.

Ci racconti l’emozione dell’ultimo giorno: la semifinale al cardiopalma col Canada e la vittoria, addirittura per 2-0, con gli Stati Uniti.

“Quando sono partiti i ragazzi, lo scorso anno eravamo ventiduesimi. Con un po’ di sfortuna, devo dire. Forse, in questo caso, la fortuna ci ha ripagati. Hanno lavorato duro tutto l’anno, già il giorno prima era diventato qualcosa di incredibile. Già entrare nei primi 8 voleva dire entrare nel gotha del Bowling mondiale e quando c’è stata la certezza di essere nei primi quattro ed aver acquisito la certezza della medaglia di Bronzo…”

Invece contro il Canada…

“La semifinale e la finale, contro questi professionisti, che fanno del Bowling la loro vita a livello professionale, è stata un crescendo di emozioni. Col Canada è stata combattutissima, 2-1 e tirata fino in fondo. Con gli Stati Uniti è stato un 2-0”.

Il commentatore ESPN che commentava la finale non credeva a quello che stava vedendo.

“Continuava a dire “unbelievable, unbelievable!” (incredibile, n.d.r.). Loro non se lo sarebbero mai aspettato, può darsi che abbiano sottovalutato i ragazzi o abbiano preso la partita con superficialità. Mi lasci dire che la manifestazione era già iniziata con risultati soddisfacenti, sia a livello di tris, che di doppio. Poi, nel momento cruciale, loro hanno preso due buchi, come li chiamiamo noi, e noi abbiamo messo cinque strike!”.

E da lì in poi la gara è stata in discesa.

“Sarà subentrato anche un po’ di nervosismo. La forza dei ragazzi è stata quella di essere un gruppo coeso e la loro capacità di essere in pista mentalmente e fisicamente, fino all’ultimo giorno. E di essere stati sul pezzo, fino all’ultimo tiro”.

Scandiamo bene allora i nomi dei ragazzi Campioni del mondo: Erik Davolio, Pierpaolo De Filippi, Antonio Fiorentino, Marco Parapini, Nicola Pongolini, Marco Reviglio.

Ma ci parli anche dei numeri sui quali può contare la vostra federazione, numeri molto più esigui rispetto a quelli degli Stati Uniti e dei paesi del Sud-Est asiatico.

“Noi vantiamo 5000-6000 tesserati, e nel conto non figurano solo gli atleti che praticano questa disciplina a livello agonistico, ma anche quelli iscritti in altre categorie: i disabili, gli esordienti, gli amatori. Siamo una federazione a conduzione familiare rispetto a loro. Loro sono dei  professionisti, e negli ultimi anni sono cresciuti molto altri paesi come Singapore, Filippine, Malesia. A livello europeo nei paesi scandinavi, il Bowling è il secondo o il terzo sport nazionale per numero di iscritti. Il presidente finlandese lo scorso anno, mi disse “Voi avete il mare, il sole, a maggio andate a giocare a Beach Volley. Noi no!”.

Quando è previsto il vostro rientro, oggi?

“Mi faccia spendere prima due parole per il Commissario Tecnico, Massimo Brandolini: una persona incredibile che ha dedicato la sua vita alla sua passione. Un uomo che tutti gli anni va in Canada ad aggiornarsi. Una persona seria, sensibile, sicuramente una componente basilare, della nostra vittoria”.

C’è stata una progettualità per arrivare a questa vittoria?

“Abbiamo condiviso il gruppo, i programmi, i giocatori. Massimo merita tutti gli elogi, che devono arrivargli dal mondo del Bowling italiano e dello Sport italiano. Il ritorno dei ragazzi è previsto per venerdì mattina, alle 5:30 a Malpensa”.

Lei verrà a Roma invece.

“Ho un incontro al Coni e un altro professionale. In questo momento tutti si stanno appassionando al Bowling e questo mi fa piacere. Può comprendere cosa significhi per me, un presidente giovane e alla prima esperienza, vedere questo sport alle 20 di sera sui telegiornali e in televisione. Adesso si tratta di cavalcare l’onda, lo facciamo volentieri. Siamo tutti appassionati e non facciamo del Bowling un’attività professionale. Dipende da quanto ci dà il Coni, qualche piccolo contributo lo riceviamo da qualche sponsor a livello locale e poi contiamo sulle quote degli iscritti. Avere visibilità è fonte di successo, è importante per il movimento, sperando possa crescere perché ne abbiamo bisogno. Per noi che lo viviamo tutti i giorni, è un momento incredibile. Vorrei evitare di svegliarmi”.

 

L’intervista di Ronald Giammò è andata in onda mercoledì 5/12

Il testo  è stato raccolto dal radiocronista Giulio Dionisi

(Fonte foto: Eurosport)