Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano uccisa dal suo ex compagno, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus all’interno del programma l’Italia s’è Desta condotta da Gianluca Fabi e Matteo Torrioli. La Squatrita ha commentato le parole di Mara Carfagna che ha definito una “bastardata” la bocciatura dell’emendamento per mettere più soldi nel fondo femminicidio.

Orfani e tutori

Oggi Vera è il tutore della nipote: “Le ho anche cambiato il cognome dandole quello di mia figlia. Me ne occupo in prima persona ormai da tre anni. Non ho mai usufruito del fondo perché dobbiamo aspettare la fine del processo. È stato già stabilito un risarcimento che mia nipote però non vedrà mai dato che questi assassini sono quasi sempre nullatenenti, si spogliano di ogni cosa che hanno. Ora aspettiamo il processo civile. Lo Stato non potrà mai assistere tutti gli orfani di femminicidio perché i fondi sono pochi.

Emendamento bocciato

“Questa notizia mi fatto comprendere l’insensibilità delle istituzioni nei confronti di chi ha realmente bisogno. Tutti hanno dei fondi tranne le vittime di femminicidio perché sono invisibili. Quando una donna viene uccisa rimangono poi gli orfani che hanno bisogno di cure e di seguire un lungo percorso psicologico. A livello economico mi occupo di tutto io in prima persona. Non ho nessun sostegno. Sono una nonna giovane, di 50 anni. Conosco nonne addirittura con tre orfani. L’accesso al fondo è possibile una volta terminato il processo.

Processi lenti

Il processo per la morte di mia figlia di Giordana dura da tre anni. A gennaio avremo l’appello e poi la Cassazione. Per non parlare del fatto che l’assassino di mia figlia sta ancora affrontando il processo per stalking, sempre ai danni di Giordana. Lui ha ucciso mia figlia e dobbiamo ancora stabilire se sia uno stalker o meno. C’è tanta sensibilità per gli imputati, gli viene anche pagato il recupero psicologico. Noi vittime non abbiamo nulla. Io pago tutto il sostegno di mia nipote. Ci sono anche orfani di padre, non bisogna fare differenze. Anche le donne, soprattutto a livello psicologico, perpetuano violenze nei confronti degli uomini utilizzando spesso i figli come arma”.