Marco Ceriani, Food Hero e tra i massimi esperti di alimentazione a base di insetti, ha risposto all’editoriale pubblicato su Il fatto Quotidiano del filoso Diego Fusaro, il quale pensa che gli insetti saranno il pasto dei più poveri, che svirilizzino l’uomo sradicando culture e tradizioni. Secondi gli ultimi sondaggi 4 italiani su 10 gli italiani sono pronti a mangiare insetti.

Ignoranza

“Ci mancavano i filosofi. Fusaro è ignorante. Le proteine che arrivano dagli insetti costano più di 100 euro al chilo. È il sushi del futuro. Dopo l’Expo, l’Onu e la Fao speravo non ci fossero più persone che considerassero gli insetti un alimento da dare alla povera gente. Bisognerebbe dire a questa persona che gli insetti vengono già mangiati negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio e altri, Paesi che non sono poveri”.

Fusaro sostiene che l’uomo che mangia insetti sarebbe poco virile

 “I brodi fruttificati con gli scarabei erano propri dell’antica Roma, un pasto ambito dai guerrieri romani. Gli insetti sono ricchi di proprietà benefiche. C’è però anche un problema di comunicazione. Altroconsumo aveva fatto un sondaggio chiedendo alla gente se mangerebbe polli allevati ad insetti, quindi il “pollo biologico”. La maggioranza ha detto no perché il consumatore non considera gli insetti un alimento giusto per il pollo. Serve quindi prima di tutto un’informazione di base”.

Informazione e grilli

Oggi i pesci mangiano la soia, i polli sfarinati di pesce. Abbiamo fatto una legge per non far mangiare ai bovini carcasse di bovini che sono ruminanti. I wurstel di pollo sono carni separate meccanicamente e spremute. Se chiedessimo alla gente se mangerebbe carcasse tritate e spremute direbbero tutti di no.  Conta molto quindi come poni un sondaggio o un tema. Fusaro ha fatto un copia ed incolla di banalità. Gli insetti sono un’opportunità. Si tratta di una matrice alimentare più sostenibile per il mondo intero. L’insetto più prelibato? Il grillo che è un parente stretto dei crostacei. Portare a Fusaro insetti da mangiare? Meglio che si legga prima qualcosa”.