Alla Caritas un menù stellato. Cinque famosi chef della capitale hanno cucinato un menù speciale per gli ospiti della Cittadella della Carità Santa Giacinta, a Roma, una delle sedi della Caritas. Nel centro di accoglienza vivono 72 persone tra uomini e donne, sono quasi tutti italiani, hanno più sessant’anni, molto soffrono di patologie invalidanti e hanno alle spalle storie incredibili. “Cosa succede in città”, trasmissione condotta da Emanuela Valente, ha raccontato i loro vissuti, gli anni passati in strada, le difficoltà, la povertà. Sono persone sole che nella Cittadella della Caritas hanno trovato la loro famiglia.

La storia di Maria Rosa, scappata a Roma dalle violenze del marito

Maria Rosa, per esempio, vive qui da dieci anni, Giuseppe da sei. Vorrebbero andare via, vivere in una casa tutta loro, essere indipendenti ma in cuor loro sanno che la Caritas è il loro destino. Maria Rosa racconta la sua storia. “Vivo alla Caritas da dieci anni, ho sofferto molto nella mia vita. Sono calabrese, quando ero piccola mia madre è andata via e per sfamare i miei fratelli rubavo da mangiare. Mio padre mi picchiava sempre e ho deciso di andare in collegio, sono stata in diverse strutture, a Messina, a Parma, a Roma. Una volta uscita dal collegio, a 18 anni, mi sono trasferita a Genova, Qui ho fatto la barista, ho incontrato un ragazzo e mi sono sposata. Sono passata dalla padella alla brace, mio marito mi picchiava, mi maltrattava, a casa non c’era mai. Ho avuto sempre guai nella mia vita. Sono scappata da Genova, ho chiesto la separazione e mi sono rifugiata a Roma.

Nella capitale le cose non sono migliorate, ho vissuto per tre anni e mezzo per strada. Mi riparavo con quattro cartoni e qualche coperta che nascondevo durante il giorno. Mangiavo grazie a qualche persona di buon cuore che mi aiutava. Intanto mi sono ammalavo, la salute peggiorava. Non vedo più, sono diabetica, soffro di cuore, mi fanno male le gambe, non riesco a muovermi bene. Alla fine sono arrivata sono arrivata in questo centro Caritas e mi stanno curando. Ho trovato la mia famiglia, mi vogliono bene e mi rispettano.

Giuseppe in Italia da 30 anni e dai sei anni alla Caritas

La storia di Giuseppe. “Sono in questa sede della Caritas da sei anni. Sono polacco, vivo in Italia da 30 anni. All’inizio andava tutto bene, ho lavorato fino al 2000 per un’azienda che si occupava di ristrutturazione per il Vaticano. Sono andato in coma e quando mi sono risvegliato hanno scoperto il diabete, sono insulina dipendente. E qui comincia tutta un’altra storia, la seconda parte della mia vita. Non potevo più svolgere il mio lavoro per questione di salute e ho provato a cercarne un altro, sedentario. Ma invano.

Passava il tempo e i risparmi che avevo da parte man mano finivano. Fino a quando ho speso tutto e mi sono ritrovato per strada. Ho vissuto per strada otto anni, ho dormito nel parco di Monte Mario, a piazza Mastai, all’ospedale San Gallicano. Io ce l’ho fatta ma ho visto persone prendere brutte strade, chi si è buttato nell’alcol, chi nella droga. La strada è brutta e c’è chi non regge psicologicamente.