Fino a una decina di anni fa, i giovani preferivano i libri cartacei, usando i dispositivi digitali per attività legate al proprio tempo libero. Oggi, invece, dilaga la volontà degli studenti di utilizzare anche supporti digitali per leggere e studiare. Sono i nativi digitali.
Un cambiamento dunque che riguarda l’apprendimento digitale. Tuttavia, le ricercatrici dell’Università del Maryland, Patricia A. Alexander e Lauren M. Singer, hanno dimostrato come i nativi digitali facciano più fatica a comprendere un testo quando esso viene letto in versione digitale. Lo studio analizza come cambia la comprensione di un testo in base al mezzo utilizzato, facendo così emergere le differenze tra lettura digitale e lettura cartacea.
La ricerca sui nativi digitali
Come si è svolta la ricerca? Ad un campione di studenti sono stati sottoposti due testi, un cartaceo e uno in formato digitale. Dopo la lettura, sono stati svolti dei testi di comprensione attraverso domande generiche e specifiche.
I risultati. In primis, la maggior parte degli studenti ha indicato di preferire la lettura su device digitali. Ma i risultati del test hanno dimostrato che i risultati migliori, relativi alla comprensione profonda del testo, derivavano dalla lettura del testo cartaceo.
Libro cartaceo o digitale? La discriminante è data dalla velocità di scorrimento durante la lettura. I lettori digitali sono portati a leggere con meno attenzione, velocemente e saltando concetti. Gli studenti che si sono concessi una lettura digitale più lenta hanno avuto risultati migliori.
La lettura profonda, e di conseguenza la vera conoscenza, sarebbero dunque a rischio di estinzione?
In un mondo che ci bombarda di stimoli e informazioni, i nativi digitali dovrebbero avere la pazienza. La pazienza di riscoprire i dettagli, di immergersi nella descrizione dei personaggi o nelle scene di una storia riservando tempo ed energia alla funzione contemplativa della lettura, alla bellezza del linguaggio, al valore dell’immaginazione.
Andiamo al di là del conformismo, acquistiamo un buon libro cartaceo e rafforziamo il pensiero critico.
***Articolo a cura di Michela Crisci***