Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Governo non sa cosa fare, in aula ieri sono arrivate solo marchettine. Non basta la volontà se non c’è la preparazione. C’è anche un atteggiamento preconcetto e negativo della Ragioneria nei confronti del governo. Se fossi io al governo e la Ragioneria si comportasse così avrei già sollevato la terra. Global Compact? Condivido gran parte dei punti, ma il problema è considerare l’immigrazione come diritto fondamentale del cittadino”
Sul testo della manovra arrivato alla Camera
“Non si è capito cosa devono fare. Ieri in aula non è arrivato nulla, il che significa che stanno ancora facendo i conti –ha affermato Crosetto-. La manovra si concretizzerà al Senato. Ieri sono arrivati una cinquantina di emendamenti che definirei marchettine. Non mi aspettavo interventi da 200-300mila euro a livello localistico, nella finanziaria dovrebbero essere anche vietati questi provvedimenti. Non sono certo interventi che possono favorire la ripresa e cambiare il segno della crescita per il prossimo anno. Normalmente, oltre alla volontà serve la preparazione altrimenti hai delle difficoltà, se butti il cuore oltre l’ostacolo devi buttarci anche il corpo. C’è un rapporto conflittuale eccessivo con la ragioneria dello Stato. C’è un atteggiamento preconcetto e negativo della Ragioneria nei confronti del governo. C’è un eccesso di lentezza. Se fossi io al governo e la Ragioneria si comportasse così avrei già sollevato la terra”.
Sul Global Compact
“A fianco dei 23 punti del testo che sono condivisibili, il problema è che si vuol far passare il tema di considerare l’immigrazione come diritto fondamentale del cittadino –ha dichiarato Crosetto-. Questo significa che non è più possibile opporsi all’immigrazione. E se sei un Paese di confine come il nostro, allora puoi avere dei problemi. Il problema è prevenire una cosa che potrebbe avere un impatto negativo su quei Paesi di confine che sono stati lasciati da soli dall’Europa e dall’Onu.