Anzalone, delegato allo Sport di Genova: “Per la storia che ci unisce

a River e Boca vorremmo organizzare la finalissima da noi!”

 

La città di Genova si è offerta, come sede neutrale, per la finale di ritorno di Coppa Libertadores. Come è nata l’idea e come si lega il destino di Genova, a quello di Buenos Aires?

“E’ nata in seguito agli eventi visti, in questi giorni. Il River ed il Boca sono seguiti, da molti appassionati di calcio della nostra città. Il Boca ha un gemellaggio, da diversi anni, con il Genoa e per dare una mano ed ospitare un derby internazionale, dopo quello cittadino.

Bella iniziativa ma mi consenta di dirle che, la fattibilità è abbastanza complicata, visti i complessi spostamenti internazionali. Ha ricevuto qualche feedback dai tifosi e dall’Argentina?

“Dai tifosi solo sostegno. Un appassionato di calcio penso possa vedere solo una volta nella vita, questo match. I due club sono stati pensati e ideati da genovesi emigrati a Buenos Aires. C’è un legame storico, affettivo e culturale, con questi due club. Anche le squadre genovesi sono favorevoli, anche se penso che non arriverebbero migliaia di appassionati, dall’Argentina. Sarebbero poche centinaia, ma lo stadio sarebbe comunque pieno, per i vari sostenitori europei”.

Sono tante, le proposte per il rinvio della partita, per la federazione sudamericana di calcio (Conmebol, n.d.r.). Una è la proposta di vittoria a tavolino per il Boca. Sarebbe triste, come epilogo…

“Sono tante, le candidature internazionali e la nostra è la più credibile. In Italia il calcio è iniziato nella nostra città e sarebbe un bel significato, per il mondo sportivo, contro episodi che non c’entrano con il calcio”.

Qual risposta c’è stata, dalla città, nel derby di domenica, il primo, dopo il crollo del Ponte Morandi?

“Spettacolo stupendo e stadio pieno. Spettacoli importanti delle due gradinate e partita davvero interessante. Gol dopo due minuti, della Sampdoria, e Genoa in crescendo, in entrambi i tempi. Bella partita e risultato equilibrato”.

Ci ha stupito, come dopo il crollo del ponte, le due tifoserie si siano trovate unite, nel nome della città genovese.

“Le tifoserie hanno svolto diverse attività, a sostegno degli sfollati e delle vittime del ponte. Abbiamo ospitato la Nazionale, contro l’Ucraina. Il Calcio è un veicolo importante, come lo Sport, e abbiamo raccolto tante risposte, creando solidarietà con lo Sport”.

Non è di sua competenza, ma come sta vivendo Genova la ricostruzione del ponte? A che punto è?

“Abbiamo la fortuna di avere un grande sindaco, che sta lavorando per realizzare in tempi brevissimi questa opera. Importante per la regione e per l’Italia, ed è un’opera per tutte le varie società che stanno vivendo momenti difficili. Anche la città ha capito l’evento tragico e anche il commissario Marco Bucci”.