Il filosofo Paolo Becchi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.Paolo Becchi: “Sono andato in banca per comprare Btp, ma mi hanno detto: non è possibile. Alla fine sono stato costretto ad andare da una SIM per comprare btp, ho perso 4 giorni. E Tria dice: ah ma i btp non si vendono. E ti credo che non si vendono, se non te li fanno comprare! Se siamo in guerra a livello economico bisogna difendersi ma non vedo quali siano le nostre armi di difesa. Nel 2011 Berlusconi tentò di bloccare le attività in borsa dei titoli azionari delle banche quando si alzò lo spread, ma sappiamo benissimo come è finita”

Il giorno del giudizio per l’Italia

 “L’Italia oggi deve dimostrare di essere all’altezza della situazione –ha affermato Becchi-. Bisogna sapersi anche difendere degli attacchi dell’UE. Non mi pare però che questo momento sia stato richiamato con la dovuta attenzione. Si accusa l’Italia di non rispettare le regole, in realtà sono loro che non rispettano le regole. L’UE è fondata su due trattati istitutivi che dicono che c’è la possibilità per uno Stato di arrivare al 3% di deficit e in determinati casi addirittura di superarlo. Loro dicono: non valgono questi trattati, vale il fiscal compact che non è un trattato istitutivo, è un trattato internazionale che noi abbiamo inserito nella Costituzione. Ma le regole sono quelle dei trattati sono quelle del fiscal compact che è in contraddizione con i trattati? Lo scontro è politico, perché l’UE ce l’ha con questo governo che fa gli interessi degli italiani e non di Bruxelles. Poi ci sono le elezioni europee e i grossi partiti socialdemocratici stanno facendo campagna elettorale utilizzando l’Italia per scongiurare la vittoria dei sovranisti. Se siamo in guerra, una guerra economica, bisogna difendersi. Quello che io non vedo al momento sono le nostre armi di difesa. Nel 2011 Berlusconi tentò di bloccare le attività in borsa dei titoli azionari delle banche quando si alzò lo spread, ma sappiamo benissimo come è finita. Attenzione a dire: ho il consenso. Il consenso ce l’aveva anche Renzi e sappiamo come è finita. Il consenso te lo puoi costruire con le ruspe e i migranti, ma se te lo vuoi tenere serve altro, non basta radere al suolo i Casamonica”.

Sulla vendita dei btp

 “Sono andato in banca per comprare Btp, ma mi hanno detto: non è possibile –ha raccontato Becchi-. Alla fine sono stato costretto ad andare da una SIM per comprare btp, ho perso 4 giorni. E Tria dice: ah ma i btp non si vendono. E ti credo che non si vendono, se non te li fanno comprare”.