Secondo l’Unicef  solo un ragazzo su due, tra i giovani migranti e rifugiati intervistati, si sente accettato dai membri della comunità in cui vive. Uno su tre è stato vittima di discriminazione e, tra questi, il 71% a causa del colore della pelle.

Secondo un sondaggio di U-Report, il 17% degli intervistati ha subito violenza fisica nel paese d’accoglienza

I dati allarmano. Il 32% degli intervistati ha dichiarato di aver subito violenze verbali da quando in Italia mentre il 17% ha dichiarato di aver subito violenza fisica. Tantissimi i giovani che hanno commesso un’azione contro la loro volontà e Il 15% di quelli che lavorano hanno dichiarato di aver svolto un lavoro pericoloso per la sua sicurezza o la salute. Così in una nota l’Unicef e l’Agia, Autorità Garante Infanzia. La diffusione dei dati avviene in occasione della prossima Giornata Mondiale dell’Infanzia prevista per il 20 novembre prossimo. I dati sono stati estrapolati tramite la piattaforma digitale U-Report On the Move presente in oltre 40 paesi. Questa piattaforma consente ai giovani immigrati di esprimere la propria opinione circa l’esperienza nel paese d’accoglienza.

Di questi il 93% sono ragazzi e il 7% ragazze, l’83% ha un’età compresa fra i 15 e i 19 anni, il 7% tra i 25 e i 30, il 4% tra i 20 e i 24, un altro 4% sopra i 31, il 2% tra i 0 e i 14. Le regioni in cui si registra il maggior numero di iscritti sono Sicilia e Calabria, ma il progetto e’ attivo anche nel Lazio, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Campania. Registrandosi al canale tramite la pagina Facebook, gli iscritti ricevono sondaggi bimestrali. Inoltre, possono a loro volta inviare messaggi quando vogliono condividere questioni che stanno loro particolarmente a cuore.

Da maggio 2018 il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA), con la quale è stato stipulato un protocollo per diffondere l’uso di questa piattaforma digitale. L’obiettivo è sondare il livello di conoscenza che i minorenni hanno dei loro diritti e condividere informazioni utili per il loro percorso in Italia.

                                                                                                                                                                         Fonte DIRE