Così disegno Daniede Bonomi, in arte Gud, l’aspirante giornalista. Colui che ha sentito storie leggendarie sui giornalisti di un tempo e che prova a ricalcarne le orme. Ma la rivoluzione tecnologica ha innescato anche un’evoluzione della professione reporter.

Cosa vuol dire fare informazione al tempo di internet? In primis, il giornalismo 2.0 è partecipativo, integrato, crossmediale. Siamo tutti produttori di contenuti e fuitori di informazioni allo stesso tempo. Con la diffusione della rete, dei social, dei nuovi device tecnologici, l’informazione diventa un bene comune. Il giornalismo è collaborativo e interattivo proprio grazie ai contributi dei cittadini; è crossmediale perchè integra piattaforme diverse per la diffusione delle news.

Nel nostro mondo, le informazioni traboccano da ogni canale. Siamo overload. A questo si aggiunge il problema delle bufale o fake news; che in rete generano disinformazione. Ora più che mai, c’è necessità di professionisti che sappiano comunicare e veicolare le news in modo corretto, soprattuto sul web.

Se prima nella professione reporter era fondamentale avere creatività, saper scrivere bene e andarsene in giro a scovare notizie; oggi il l’aspirante giornalista deve saper costruire contesti,  fare ordine, costruire reti virtuose, mantenendo una visione ampia e l’onestà intellettuale.

Professione Reporter: Come Diventare Giornalista

Come si diventa giornalista? L’agenzia Stampa DIRE e l’Unicusano hanno attivato il Master in “Professione Reporter – A scuola di giornalismo” con l’obiettivo di fornire conoscere teoriche e pratiche ai laureati che desiderano intraprendere questa affascinante professione.

In particolare il master consente di attraversare le divere fasi del giornalismo e l’evoluzione di questa professione. Tra gli argomenti vi saranno excursus sulle norme che la regolano, l’etica e la privacy, come sono organizzate e gestite le redazioni e gli uffici stampa, l’uso dei social network e il supporto grafico/video fornito al giornalismo.

Per scoprire il piano di studi del Master Professione Reporter dell’Università Niccolò Cusano, puoi visitare il sito web e compilare il form nel caso tu desidera essere ricontattato da un consulente per maggiori info.

Differenze tra scrivere per il web e scrivere per la stampa

Prima di concludere, vorremmo affrontare brevemente le differenze insite nello scrivere per la stampa e scrivere per il web (blog, testate online, ecc).

Il lettore del web è un lettore  in movimento, legge news mentre è in metro o attende un bus o in pausa pranzo; quindi predilige una lettura veloce e ha un attenzione inferiore rispetto al lettore cartaceo. Quindi chi scrive per il web deve scrivere periodi più semplici e brevi, utilizzare titoli, sottotitoli, paragrafi, l’uso del bold e dare la notizia come teorizzato da J. Nelson con la sua piramide rovesciata (parti dalle conclusioni – cioè le info importanti – aggiungi dettagli e aggiungi i link alla fine del tuo articolo).

I contenuti per il web devono anche rispettare i “parametri” di Google se vogliamo che i nostri testi si indicizzino sul web e siano ben visibili sui motori di ricerca. Cosa vuol dire? Scrivere contenuti unici e originali in chiave seo. L’unicità e l’originalità del testo saranno un punto di forza sia per accrescere la nostra brand reputation sia per scalare la SERP, evitando soprattutto penalizzazioni.

 

***Articolo a cura di Michela Crisci***