Come nasce il Progetto “Io sono Pablo e qui sto bene” ce lo racconta Alessia, la mamma di Pablo, un ragazzo affetto da autismo, che ha voluto realizzare questa sorta di rete sociale fra gli esercizi pubblici del suo quartiere di Roma. Per consentire a Pablo e ai ragazzi come lui, di potersi muovere più liberamente nelle vie della città, acquisendo mano a mano sempre più indipendenza e libertà.

“Vorrei precisare in primis che mio figlio è affetto da un autismo piuttosto importante quindi non ha un autismo leggero come molte persone sono portate a pensare; ad ogni modo noi abbiamo lavorato moltissimo sulle autonomie pensando che fosse l’unica maniera per agganciare un po’ tutti, i suoi compagni di scuola, le persone che gli sono costantemente vicino… Per avere una vita il più possibile normale. Abbiamo così iniziato un percorso fondato sulle sue autonomie, iniziando dai piccoli negozi sotto casa, dal panettiere fino al negozio di alimentari etc, fino ad identificare con un adesivo che riporta la sua faccia con la scritta del progetto, i luoghi che a lui sono più simpatici. Il tutto è iniziato come un lavoro di quartiere e mano a mano abbiamo avuto sempre più riscontri positivi: è piaciuto talmente tanto che l’Assessore alla scuola del I Municipio di Roma lo ha fatto diventare un progetto di alternanza scuola lavoro.

Abbiamo anche creato una App che si chiama “Ciao Amici”, la frase con cui Pablo saluta sempre e che stiamo testando per far sì che sia sviluppata al meglio, al fine di creare una mappatura dei luoghi in cui Pablo si sente più a suo agio ed aiutare così tutte le persone come lui a frequentare questi posti. Il progetto come vi ho già detto sta prendendo sempre più piede, pensate che anche una mamma del II Municipio, di una zona quindi molto distante dalla nostra, ci ha chiesto, vedendo l’adesivo se avesse potuto farlo anche lei con suo figlio. Chiaramente sono rimasta molto entusiasta da questa sua richiesta e proprio fra due giorni partirà anche il suo di progetto, inserito sempre in “Io sono Pablo e qui sto bene”, che però vedrà l’adesivo con la faccia di suo figlio e la scritta “Io sono Alessandro e qui sto bene”. La nostra speranza è proprio questa: vedere in ogni zona di Roma il proprio ragazzo o la propria ragazza che possa fare da testimonianza, con la speranza che fra dieci anni non ci sia più bisogno dell’adesivo “… E qui sto bene” e che si sia già creata una rete ancora più solida. Per tutte le attività che vogliono aderire a questa iniziativa ma anche per tutte le mamme che volessero partecipare, ci trovare su facebook nella pagina “Io sono Pablo e qui sto bene”; abbiamo inoltre fisicamente molte brochure e adesivi da consegnare. Siamo in tantissimi, non ci saremmo mai aspettati questa risposta così positiva, addirittura ci hanno contattato da Milano per cui chiedo pubblicamente se ci fosse qualche volontario disposto ad aiutarci nella gestione del progetto, anche perché saremo sempre di più e gestire l’iniziativa in pochi inizia a diventare faticoso seppur sempre bellissimo ed entusiasmante.”