Darwin Pastorin, scrittore: “C’è sempre bisogno, di poesia, e della bella letteratura”
Darwin Pastorin è intervenuto a Radio Cusano Campus parlando durante “Sport Academy” di opere letterarie scritte nel mondo dello Sport. E ha spiegato cose capaci di interessare i tanti appassionati delle discipline motorie.
Pastorin, c’è bisogno di poesia, di letteratura, in questo mondo di distratti.
“Sì, sempre, non solo nel mondo sportivo. Ogni sera mi ritaglio 3-4 ore, per leggere saggi, romanzi. Anche la bella letteratura sul Calcio, è fondamentale. Giovanni Arpino, scrittore di calcio, di fine anni ’60, ad esempio, ha sdoganato la letteratura calcistica, dalla serie B, voluta dagli intellettuali del periodo, alla serie A. C’era anche Brera, mi dirai”.
Lui era più un commentatore, forse.
“Anche ma era un vero funambolo, mischiava Pelé e Leopardi, ma si parlava comunque di un giornalista sportivo, poco a suo agio, fuori da quel mondo. Arpino era già Premio Strega (1964), con “L’ombra delle colline”, o con “La suora giovane” (1959), elogiato da Montale. Sempre ai primi posti di vendite, insieme a Pasolini, altro grande amante del pallone. Poi Giovanni (Arpino) finisce a La Stampa e va in giro per stadi, a scrivere di calcio. “Azzurro tenebra”, per me il miglior romanzo di Calcio in assoluto. Io ci vidi qualcosa della beat generation e avevo incredibilmente ragione, secondo Arpino!”.
Parlavi di tempo da spendere per la lettura. Stiamo leggendo meno il giornale cartaceo, ad esempio, secondo te?
“Io inizio la giornata con due quotidiani. Per la mia generazione è normale, sono legato a quel mondo. Sono importanti anche le nuove tecnologie, con il tablet, sempre allontanando le fake news. Ci sono molti siti calcistici bellissimi, con narrazioni e racconti, alla Arpino. Penne abbaglianti, anche grazie al web”.
A Torino c’è stata una bella iniziativa, riguardante la comunicazione.
“ Sì, cero anche io, si intitolava “Giù le mani dall’informazione”. Si parlava di libertà di stampa, fondamentale, per un paese democratico. C’erano molti giovani e anche e questo è importante. Dobbiamo ritrovare la voglia di tornare a fare racconti sportivi, come un tempo. Il Calcio è cambiato, va detto e un giorno parleremo di come è cambiata la Comunicazione”.
Un doveroso ricordo, per Darwin Pastorin: “Vladimiro Caminiti, mio direttore, è stato un vero poeta, che iniziava le sue descrizioni dal cielo e dal verde dell’erba di gioco”.
Stai percorrendo tanti chilometri, per varie iniziative. Hai una costanza di rendimento notevole…
“Malgrado il mal di schiena, si! Sono rimasto fanciullino, alla Pascoli, nel cuore”.
Testo raccolto da Giulio Dionisi
(“Sport Academy”, puntata di lunedì 13/11)