Cristina Valeri, coordinatrice del Movimento Animalista di Roma interviene ai nostri microfoni per far luce su un problema grave che affligge l’Italia da decenni: il randagismo.

“Il nostro movimento nasce nel maggio del 2017 ed ha come mission la tutela degli animali e dell’ambiente ed è volta a riconoscere gli animali come esseri senzienti quindi in linea con il trattato di Lisbona, il nostro è un progetto molto ambizioso ma assolutamente realistico avendo come presidente una persona carismatica come Michela Vittoria Brambilla. Mi occupo per il Movimento Animalista della città di Roma dal giugno del 2018 e la città come sappiamo presenta delle criticità tipiche anche se grandi passi sono stati fatti, ma c’è tantissimo da lavorare ancora. Parlando degli animali d’affezione la cosa che è stata combattuta qui a Roma è il randagismo, ci capita raramente di vedere vagare un cane in città e, quando capita, spesso è un cane smarrito o abbandonato. Ma appena ci allontaniamo dalla città, nelle periferie e ancor di più nei comuni vicini a Roma e in tutta la regione il randagismo di cani e gatti purtroppo è ancora una diffusa piaga sociale. Un grande passo avanti è la legge quadro 281 del 1991 in cui venivano sancite importanti novità, come la non soppressione nei canili, l’anagrafe canina, la sterilizzazione, riconoscimento delle colonie feline. Di fatto si tratta di una delle leggi in materia più avanzate al mondo, che resta però da applicare: si sono create delle anomalie e distorsioni nelle varie regioni, con la legge regionale del Lazio del 1997 di è normato ancora di più quanto sancito dalla legge quadro, coinvolgendo figure istituzionali tra cui i sindaci, le ASL principalmente con le sterilizzazioni come metodo alla lotta per il randagismo. Ma poi tra la legge e la sua attuazione concreta le differenze sono molte. Il  randagismo al Nord Italia è quasi debellato, al centro il fenomeno è più contenuto perché i comuni hanno delle responsabilità più elevate nei confronti degli animali ma se andiamo nelle campagne la situazione è totalmente diversa, ci sono persone che ancora non sterilizzano i propri animali che poi scappano e si riproducono.

Nelle regioni del Sud purtroppo la situazione è decisamente allarmante. Personalmente oltre che della città di Roma mi occupo anche della regione Calabria dove le istituzioni generalmente non ottemperano a quanto è previsto dalle varie normative. Attualmente ci troviamo di fronte a situazioni clamorose dove addirittura in alcune province della Calabria non si effettuano più le sterilizzazioni dei cani randagi (dei gatti già dal 2015 i dati indicavano un risultato pari a  zero sterilizzazioni) consentendo un amplificarsi della piaga del randagismo che sta raggiungendo livelli allarmati anche da un punto di vista igienico sanitario. Tutto è lasciato alle associazioni animaliste e alle volontarie individuali che con enormi sacrifici di tempo e denaro e preoccupazione, si fanno carico di salvare sterilizzare più cani possibili, ma il fenomeno è arrivato a livelli clamorosi. Poiché la Sanità nella regione Calabria è Commissariata ( e il randagismo è competenza della sanità) il Commissario pro tempore ha emesso nel 2015 un  un decreto in cui oltre ad altre misure , venivano stanziati dei fondi per ogni provincia per realizzare i canili sanitari essenziali per sterilizzare gli animali. Fondi mai arrivati a destinazione! Pensate che nel 2018 su istanza delle associazioni animaliste e del Movimento animalista Calabria, è stato annullato tale decreto per farne un altro….stessi fondi stanziati….. ma a quasi un anno dalla sua emanazione la situazione si può dire solo peggiorata. Sicuramente chiediamo che il Ministero della Salute e la Regione Calabria prendano immediatamente dei provvedimenti a questa situazione in cui davvero i cani vaganti sono talmente tanti da creare pericolo , oltre che per loro stessi, anche per gli esseri umani, spesso coinvolti in incidenti stradali. Non solo, questo è un fertile terreno di coltura per i reati di crudeltà e maltrattamento nei confronti di animali randagi, non per nulla la Calabria è la Regione del Cane Angelo e della cagnolina Luce solo per citare la punta dell’iceberg. E ancora il randagismo crea anche condizioni di sfruttamento della situazione sia da parte di delinquenza occasionale che da criminalità organizzata. E’ di pochi mesi fa l’indagine della DIA che ha portato all’arresto di persone coinvolte nel business del randagismo. Da parte nostra spingeremo il più possibile affinché l’attuale governo prenda atto dell situazione una volta per tutte , e metta a disposizione i fondi stanziati già da tre anni , commissariando direttamente le autorità preposte a combattere il randagismo . Inoltre tramite la Leidaa già nel 2018 abbiamo raccolto fondi e sterilizzato circa 300 animali nelle regioni del Sud e non è escluso che a breve interverremo ancora in tal senso. Ma il cambiamento culturale deve venire dai giovani, a sensibilità nei confronti di un altro essere vivente e senziente che è necessaria per poter affrontare il futuro nel rispetto dell’ambiente che ci ospita e di cui, purtroppo , ci stiamo troppo spesso disinteressando.  Per rimanere sempre aggiornati sulle nostre attività potete seguire la nostra pagina facebook e istagram Movimento Animalista Roma.”