Lanusei quella grande favola e realtà in Serie D da 5400 abitanti!

La squadra tricolore è guidata da un romano, Gardini, ex Trastevere, e ha 17 giocatori di provenienza esterna alla Sardegna. Ma c’è tanto entusiasmo, in Ogliastra: due domeniche fa era prima, ora a un passo proprio dagli amaranto romani del popolare quartiere capitolino

 

Il girone che ha fatto parlare di sé, per l’inserimento (quasi) forzoso, dell’Avellino, ha visto fino a poche domeniche fa il Lanusei al primo posto. Ora è secondo in classifica, dopo il Trastevere di Betturri e mister Perrotti. C’è un organico laziale, a comporre il mosaico Lanusei.

Ne parliamo con il collega radiocronista Andrea Deplano. Che dice: “Il Lanusei è al quarto anno di Serie D con la stessa società, con il presidente Arras: è stato fondamentale prendere mister Gardini, che voi laziali conoscete meglio di me. Anche il direttore sportivo Abate è un altro pezzo importante del mosaico. Laziale ma residente in Piemonte, ha avuto esperienze con squadre di questa categoria, nel girone lombardo e in Serie C”.

Tra i giocatori?

“E’ rimasto il portiere La Gorga, protagonista del playout dell’anno scorso, contro la Nuorese, che ha portato alla salvezza, purtroppo a discapito di un’altra formazione sarda. La conferma di Kovadio e Bonu in difesa, di Ladu e Demontis, a centrocampo e quella di Floris, in attacco”.

E gli arrivi? “Sono stati 17, gli acquisti, voluti da Gardini. Dal Trastevere ha portato Bernardotto, classe 1997, che si sacrifica per la squadra e porta qualità. Dalle squadre laziali è arrivato Quadrana, con i suoi trascorsi nel Monterosi. Interessante gli acquisti di Chiumarulo e Sicari, mentre gli svincolati erano Carta e Nannini. Siamo una piccola realtà, in un paese di 5400 persone”.

Che chiave di lettura fai, sul campionato?

“Non ci aspettavamo una partenza falsata, ad esempio, del Latina o dell’Albalonga, oltre al Racing Aprilia, chiaramente. Siamo la prima squadra sarda, del girone e ci sarà il derby nel prossimo turno, contro il Latte Dolce. Vedremo chi sarà il campione d’inverno ma ti dico che non puntiamo a vincere il campionato: non possiamo permettercelo”.
Immagino che anche l’hinterland circostante a Lanusei venga a vedervi, non solo i 5000 residenti”.
“Esatto. Oltre al Calcio di Promozione, siamo gli unici di una categoria così alta, d’altronde, in zona. L’allenatore dell’Atletico, Scudieri, che fa sempre ottime squadre, ha riconosciuto il nostro valore: ha dichiarato che abbiamo una squadra interessante, anche considerando l’età media, davvero giovane”.
E’ successo qualcosa di singolare, all’aereoporto Leonardo Da Vinci, di Fiumicino, ultimamente. Ci racconti l’aneddoto?
“Dopo la trasferta di Avellino, il Lanusei si è presentato puntuale all’aereoporto, alle 19,30. C’era il problema della forte grandinata avvenuta su Roma, quel giorno. Il nostro volo, senza fare il nome della compagnia aerea, continuava a ritardare la partenza di 45 minuti in 45, a volta; e alla fine si è partiti il giorno dopo, alle 8 di mattina. Da Cagliari o Olbia, ci vogliono due ore di macchina o di pullman, per Lanusei”.

E ora?

“E’ naturale che la società si muoverà a livello legale, per una richiesta di risarcimento. Le trasferte sono dure perché spesso il sabato mattina si fa la rifinitura, in allenamento, e poi si parte spesso per il Lazio. Sono trasferte onerose, da 5000 Euro, ogni volta”.
Io avevo sentito anche 6000 o 6500, parlando di squadre laziali…
“Ci sono i contributi regionali ma bisogna stringere, con i prezzi. Non si recuperano queste cifre e noi siamo tutti volontari ed il paese è unito. Se ci salviamo presto, l’obiettivo sono i playoff”.
Che mestiere fa il vostro presidente?
“Ha un’azienda di famiglia”.
Anche la Serie D è un campionato semiprofessionistico quindi?
“Certamente”.

La favola del Lanusei dalle maglie tricolori prosegue. Il resto, come sempre, anzi come spesso, lo dirà il campo.

Il testo è stato lavorato da Giulio Dionisi

(puntata di “Sport Academy” di venerdì 9 novembre;

si ringrazia per la foto Sardegna Sport)