Manovra: Enrico Zanetti, già vice ministro dell’economia nel governo Renzi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la Notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Il ministro Tria ha subìto una trasformazione quasi antropologica dalla sera della balconata, è una deriva preoccupante. Stime UE? Sono la presa d’atto di quello che il premier Conte va dicendo, probabilmente senza neanche rendersene conto. Quando il governo dovrà entrare nei dettagli di quota 100 e reddito di cittadinanza in molti scopriranno di essere stati gabbati”
Sulle critiche di Tria alle stime della Commissione UE
“Il ministro Tria ha subito una trasformazione quasi antropologica dalla sera della balconata –ha affermato Zanetti-. Il giorno prima, in occasione di una sua uscita pubblica arrivò a dire che lui avrebbe difeso l’interesse della Nazione, lasciando intendere che sarebbe stato rigido rispetto all’obiettivo che si era prefissato di tenere il deficit intorno all’1,6-1,8%, adesso addirittura arriva ad accusare la Commissione UE di errori tecnici, cosa che peraltro è improbabile visto che tutti contestano alla Commissione di essere un organo troppo tecnico e poco politico. E’ una deriva preoccupante. Il Tria che avevamo conosciuto prima della sera del balcone non esiste più. Prima era un ministro che, pur cercando una doverosa convergenza con i partiti di maggioranza, teneva il punto sul fatto che il deficit dovesse essere utilizzato con giudizio. Adesso è un difensore accanito di una manovra in cui le forze politiche di maggioranza hanno deciso di fare interventi di aiuto e non di crescita”.
Su Conte
“Le stime dell’UE sono semplicemente la presa d’atto di quello che dice il governo stesso –ha dichiarato Zanetti-. Se il presidente Conte continua a dire che sul 2019 loro partivano con un deficit che era già al 2% perché bisognava tenere conto dei 12,5 miliardi di clausole iva da sterilizzare, è ovvio che in automatico per l’UE il deficit programmato dal governo italiano per gli anni successivi è ben più alto delle stime del governo. L’Ue ha fatto semplicemente la proiezione sugli anni successivi di quello che sente dire dal Presidente del Consiglio italiano che probabilmente neanche se ne rende conto”.
Governo con data di scadenza al 2019?
“Per quanto riguarda quota 100 è pacifico che le risorse ci sono solo per la finestra pensionistica del 2019, lo ha detto anche la viceministra Castelli in tv quando l’hanno incalzata –ha affermato Zanetti-. Quindi è una misura abbastanza discutibile nella sua utilità complessiva rispetto al notevole costo che determina. E’ evidente che la scelta del governo di non mettere il dettaglio delle norme di quota 100 e del reddito di cittadinanza nella manovra, è una scelta che serve ad allungarli un po’ la vita, perché nel momento in cui queste norme entrano più nel dettaglio, la grandissima platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza e degli aspiranti pensionati dovrà fare i conti col fatto che sì e no 1 su 10 o 1 su 5 di loro ce la farà. Quindi più si entra nel dettaglio delle norme più scende l’atmosfera di aspettativa che si traduce in consenso sul governo. E’ chiaro che la scelta di spostare più in là il dettaglio dei provvedimenti serve ad allungare il consenso intorno a questo governo, ma prima o poi i nodi verranno al pettine e si vedrà che i miracoli promessi non vengono fatti, qualcuno accetterà, molti altri si sentiranno un po’ gabbati e si rientrerà in una dinamica più normale di consenso”.