Lodovica Rando, consigliera del Movimento Cinque Stelle del Comune di Rieti, è intervenuta a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente, per rispondere agli attivisti del M5S che sui social l’hanno accusata di aver disubbidito alle regole del blog. La Rando è colpevole di aver votato per il candidato di centro-destra Mariano Calisse a presidente della Provincia di Rieti, contravvenendo alle disposizioni del Movimento che invitava all’astensione. Gli Attivisti Movimento 5 stelle Rieti, in post su Facebook sulla loro pagina, hanno attaccato duramente la consigliera e hanno chiesto ai vertici di prendere provvedimenti adeguati.
Perché ha votato per il candidato di centro-destra alle elezioni provinciali?
“Anche per incidere sulla provincia ho deciso di contattare Calisse e abbiamo cercato dei punti di convergenza programmatici. Stimando la persona e avendo ricevuto da più parti parole di elogio nei suoi confronti ho voluto dargli fiducia, anche negli interessi del territorio”.
Ha così disobbedito alle regole del M5S…
“Non si può far finta che le Province non esistano, come se fosse già in vigore una riforma costituzionale. Le Province esistono ancora e sono titolari di funzioni molto importanti. Il Movimento deve rivedere questa posizione che non può essere condivisibile”.
Si sente una dissidente?
“Quasi un’eretica, mi bruceranno sul rogo dopo aver subito la sentenza della Santa Inquisizione. Mi sento di aver agito per il bene del territorio. Ho prestato il mio nome e la mia faccia al M5S perché pensavo, e lo penso tuttora sia un movimento che raccoglie le esigenze dei cittadini”.
Nel post di legge che non ha rispettato le regole del Movimento e non ha consultato la base.
“Chiariamo il concetto base. Il Movimento deve interpretare le esigenze dei cittadini, deve stare in mezzo alla gente, deve captare quelli che sono i bisogni delle persone. Non si può pensare che la base del Movimento siano un gruppetto di quattro, cinque, dieci, cinquanta, non so, quanti be riescano a racimolare, che si definiscono attivisti e che poi dettano all’interno delle regole. Questo è tutto il contrario della democrazia”.
Lei non vuole prendere ordini dal Movimento qualora la pensasse in modo diverso, le vanno strette, a questo punto, le regole del M5S?
“C’è anche chi accetta tutto ma io ho una testa pensante, nel mio ruolo politico devo agire nell’interesse dei cittadini. Da questo gruppo di attivisti del M5S mi sono discostata da tempo: mi hanno sostenuta nella campagna elettorale ma non li conoscevo, se li avessi conosciuti non avrei mai e poi mai prestato la mia faccia e per questa causa. Mi stanno facendo ricredere sulla bontà del Movimento. Pessima esperienza”.
Lei si è pentita di essersi candidata con i Cinquestelle?
“Andando avanti di questo passo sì, me ne sto pentendo amaramente. Mi stanno facendo guerra in continuazione. Il M5S è, come dice il nome stesso, un movimento, un fluido non c’è una struttura che possa dirimere i conflitti interni. Più di una volta mi sono rivolta a chi sta più in alto di me, dicendo che a Rieti ci sono dei problemi. La risposta è stata che dovevamo pensarci noi e risolvere le questioni da soli”.
Nonostante non si rispecchi più al cento per cento nel M5S continuerà la sua attività di consigliera?
“Ho in sospeso delle cose in Comune e poi deciderò. Sono delusa dall’atteggiamento generale, forse è proprio la struttura o la non struttura del M5S che porta i consiglieri comunali in generale a essere isolati”.