Progetto Erasmus: il programma Erasmus+, oltre ad essere rivolto a studenti universitari, permette anche a docenti e allo staff degli Atenei europei di svolgere un periodo di osservazione e formazione all’estero presso altre Università partner.
Oggi scopriamo l’esperienza formativa presso la Newman University, vissuta da Valentina Puteri e Giuliana Aquilani dell’Ufficio Ricerca & Sviluppo della Unicusano.
Progetto Erasmus: la testimonianza dello staff della Niccolò Cusano
In quale città siete state e per quanto tempo? Era la vostra prima esperienza Erasmus?
“Il nostro Erasmus si è svolto a Birmingham presso la Newman University dove abbiamo frequentato un corso di 5 giorni. La prima esperienza Erasmus per entrambe! – affermano con entusiasmo Giuliana e Valentina.
Programma Erasmus: cosa vi ha spinto a cogliere l’opportunità offerta dall’Ateneo?
“Mi affascinava moltissimo l’idea di conoscere le opinioni di persone che provengono da ogni parte di Europa e che lavorano nel mio stesso settore e la possibilità di fare tutto ciò in una città per me nuova. Ho una grande passione per il Regno Unito, quindi non è stato difficile scegliere la meta: Birmingham era una delle poche città d’Inghilterra che non avevo ancora visitato.” – commenta Giuliana.
Per Valentina: “L’Erasmus è sempre stato un sogno da studentessa che per vari motivi non sono riuscita a concretizzare…come dipendente mi è sembrata una seconda opportunità da cogliere al volo perché si univa l’esperienza all’estero con il confronto di realtà diverse a livello professionale.”
La vostra esperienza alla Newman University: cosa vi ha colpito?
“La Newman University è una realtà universitaria che quest’anno festeggia il 50° anniversario dalla nascita. Amo la loro struttura: all’interno della biblioteca ci sono delle aule in vetro con un grande tavolo e un pc, dove i ragazzi possono svolgere lavori di gruppo. Inoltre, alcune aule delle lezioni hanno dei tavoli sociali rivolti verso il professore, ma che contemporaneamente permettono agli studenti di cooperare e confrontarsi. Tutto è pensato per creare una community tra gli universitari.
Giuliana continua evidenziando come le sia piaciuto tantissimo l’approccio all’esperienza di studio “ogni studente può arricchire il proprio piano di studi con corsi sportivi, di arte e laboratori di vario genere quindi ognuno di loro vivrà un percorso universitario totalmente personalizzato.”
Valentina aggiunge che “la vera sorpresa è stata il gruppo di lavoro: persone di nazionalità diverse, con età e professioni diverse con una gran voglia di condividere le proprie esperienze lavorative ed ampliarle al meglio, il tutto condito da una buona dose di entusiasmo e allegria che anche sul lavoro non guasta mai.”
Come si svolgeva la vostra giornata tipo?
“La tappa fondamentale per iniziare al meglio la giornata era un’abbondante colazione: muffin e un grande cappuccino da asporto. Raggiungevamo la Newman University con un bus dal centro città. Il corso che abbiamo frequentato era diviso in workshop, non avevamo orari prestabiliti, il gruppo era pieno di idee e voglia di fare, questo a volte significava rimanere fino a tarda sera nel fantastico campus. I seminari erano scanditi dagli innumerevoli pasti e spuntini, la più grande difficoltà è stata abituarsi alla cena alle ore 18. Non appena terminavano le attività in università coglievamo l’occasione per esplorare Birmingham” commenta Giuliana.
E Valentina alle dichiarazioni della collega aggiunge: “giornata molto simile a una giornata lavorativa quotidiana: sveglia, colazione (italiana…almeno quella!), corso dalle 9 circa fino alle 16/18, serata libera impiegata al meglio tra cena e tour della città!”
Un aggettivo per descrivere la vostra esperienza Erasmus?
La creatività di Giuliana suggerisce l’aggettivo “Ispirantensa” per descrivere la parteciapazione al Progetto Erasmus. “Lo so che questo aggettivo non esiste. Avrei voluto scrivere ispirante ed intensa, tuttavia potevo utilizzare una sola parola. Intensa perché ti ritrovi in un gruppo di persone totalmente diverse da te; devi collaborare per creare un progetto di qualità e che racchiuda i punti di forza e le idee di ognuno. Ispirante per lo stesso identico motivo: è incredibile quanto si possa imparare ascoltando l’opinione di persone che ci sembrano completamente distanti da noi!”
Più pragmatica, la risposta di Valentina che etichetta il suo viaggio di studio come ambizioso: “il programma del corso era sperimentale. Si chiedeva a ciascuno di proporre un tema, di svilupparlo in modo creativo e di condividerlo con gli altri. Gli stessi organizzatori si rendevano conto dei rischi: non riuscire a dare concretezza, spazio o tempo all’idee di tutti. Con grande soddisfazione (e sorpresa) si è invece raggiunto l’obiettivo, con tanto di festa ed esibizione finale”. Esibizione in pubblico che non vorrebbe ripetere, ci confida scherzando.
Cosa vi siete portate a casa al termine di questa esperienza?
Giuliana sottolinea come “Ogni attività è preziosa per trarre ispirazione! Mi porto quindi a casa un grande insegnamento: fare tesoro di ogni occasione e situazione che viviamo.”
Valentina porta con sé “la voglia di ripetere l’esperienza appena possibile!”
Quale consiglio dareste ad un collega che si appresta a partire per il progetto Erasmus?
Giuliana: “Abbandona pregiudizi e aspettative, scegli un corso che ti faccia uscire dalla comfort zone e goditi il viaggio!”
Valentina: “Abbiate una buona dose di entusiasmo, la voglia di scoprire/capire realtà diverse e di imparare da chiunque!”
***Articolo a cura di Michela Crisci***