Whatsapp: il video di sesso che sta circolando nelle ultime ore e che vede protagonisti bambini di dieci anni preoccupa i genitori. I consigli degli esperti arrivano come un monito: controllare i cellulari dei figli, ma seppure si riuscisse, sarebbe sufficiente ad arginare il problema? L’ultimo episodio si è verificato in provincia di Firenze, dove la polizia postale sta cercando di risalire ai nomi dei protagonisti delle riprese.
Quali sono le nostre responsabilità?
Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, con Maria Tinto, psicoterapeuta e sessuologa che ha spiegato: “Il sesso non è un gioco, ma qualcosa di più complesso a cui ognuno di noi dovrebbe approcciare con la giusta maturità. Vedere dei bambini che durante l’età dell’innocenza sperimentano cose più grandi di loro ci fa pensare a quanto complicata e tragica sia la condizione dell’infanzia, oggi. Quante e quali sono le nostre responsabilità? – ha chiesto agli ascoltatori l’esperta – non è la prima volta che vediamo immagini simili, non sappiamo se i bambini in questione siano stati indotti o no, ad un gesto simile.” Il punto è che bisogna interrogarsi sulle cause dell’episodio.
L’istinto sessuale bisogno primario dell’essere umano
“In altre nazioni l’educazione sessuale viene spiegata fin dai primi anni di vita – ha osservato Maria Tinto – in Italia, a causa di ideologie culturali particolari, siamo molto indietro. L’istinto sessuale fa parte dei bisogni primari dell’essere umano, al pari della fame e della sete. Ci preoccupiamo tanto dell’alimentazione, con diete che non hanno senso e che si rivelano deleterie per il fisico, perché non ci preoccupiamo della sessualità? Molti disturbi sono collegati a disfunzioni sessuali che vengono fuori in età adulta.”
Sesso a tredici anni
Whatsapp: ai tempi di internet, i ragazzi oggi sperimentano il sesso a tredici anni, poco dopo l’età dei bimbi di Firenze, e “lo fanno sesso senza sapere cosa stanno facendo.”