Solo rielaborando le idee e le intuizioni del passato è possibile tracciare i sentieri del futuro. Questo processo necessita, però, di uno sforzo: preservare la memoria, preservare ciò che era e talvolta restaurare ciò che era stato accantonato.

Il restauro ha in sé un universo, e riguarda sia l’aspetto economico, la dimensione emotiva di chi lo commissiona e di chi lo compie, ed il valore storico che un intervento di questo genere assume. Potrà essere obiettato che quel modello è stato fabbricato in migliaia di esemplari, ma nel sostenere questo non viene valutata anche la storia individuale del singolo veicolo, storia che delinea la dimensione emotiva.

I processi di restauro sono divisi in due correnti di pensiero: il primo prevede intervento drastici, spesso tendenti ad enfatizzare le modifiche attuate rendendo chiara la percezione di quale fosse l’opera originale. Il secondo metodo, definito più “soft”, tende a mimetizzare gli interventi mantenendone lo stile originale. Nel caso di restauro di moto (ma estendibile anche al mondo dell’automobile), il metodo soft è sempre quello da ricercare, in quanto il restauro, come accennato, deve dare nuova gloria al soggetto e difficilmente ci riuscirà se alla fine esso si presenta come un’accozzaglia di forme e stili discordanti. È l’idea di vedere un pezzo di storia che riprende vita per una seconda volta!

È per questo che recentemente presso il meccanico (per passione) E.C. di Roma è in atto un restauro completo di una Vespa VM1 del 1953. Dopo tanti proprietari e tanti progetti per il futuro, questa Vespa sta finalmente riprendendo vita.

Il degrado, l’usura e il tempo avevano segnato praticamente tutti i settori di questa vespa: il motore, la ciclistica, la carrozzeria. Dopo un anno di intenso lavoro, la carrozzeria è tornata in auge con il colore originale del modello di quell’epoca, il motore è stato completamente revisionato e rettificato in ogni sua parte. Si sta solo ultimando la fase di assemblaggio, con tutte le difficoltà del caso, come reperire parti di ricambio di un modello che è fuori produzione da almeno sessant’anni.

La tabella di marcia prevede almeno un paio di mesi: si spera che per Natale la Vespa regali al proprietario i suoi primi ruggiti e le sue prime camminate, come un paziente che è uscito dal coma e ritorna piano piano a vivere ancora.

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La VM1 prima dell’inizio delle fasi di restauro. La Vespa VM1 nello stato attuale di restauro

Dariush Hampai, proprietario della Vespa VM51

 

Francesca Giannone, professoressa di Topografia, ing. Civile.