Nell’Italia distrutta nelle ultime ore da alluvioni e dissesti idrogeologici, nell’Italia dai facili condoni, c’è anche un gruppo di 3.500 persone che ha deciso di far valere i nostri splendidi territori attraverso le visite guidate. L’Associazione italiana AIGAE guide ambientali escursionistiche nasce con lo scopo di far vivere letteralmente tutti quei posti della nostra Penisola spesso non molto valorizzati e lasciati in balìa dell’incuria.
Davide Galli, racconta ai nostri microfoni chi sono queste guide e cosa fanno nello specifico: “Questa è un’associazione nazionale di categoria quindi riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, formata da iscritti professionisti, cioè persone che hanno fatto dei corsi, superato degli esami e si sono preparate per accompagnare le persone in natura, quindi non si ha più un escursionismo tecnico sportivo come lo era anni fa ma un escursionismo con divulgazione, ovvero si ha a disposizione una guida che ti racconta anche il territorio e chi lo viveva, raccontandolo anche con basi scientifiche. Per iscriversi all’AIGAE è necessario o fare dei corsi delle Regioni ex normate, ovvero quelle Regioni che avevano una norma sulle guide escursionistiche, o fare dei corsi organizzati direttamente dall’AEGAE oppure un esame diretto riservato a persone che già esercitano la professione o a persone che hanno una forte esperienza consolidata con la natura perché è un esame molto difficile. Le materie da seguire sono divulgative perché bisogna parlare tanto quando si svolge questo lavoro, bisogna interpretare la natura nella parte floristica, faunistica e geologica dei luoghi, poi occorrerà studiare le tecniche e la sicurezza dell’accompagnamento, la leadership, la cartografica e l’orientamento… Solo per citare alcune delle materie da studiare nelle oltre 300 ore di corso che bisogna frequentare. Nonostante la fatica che necessita affrontare questo percorso, il trend di chi vuole diventare una guida turistica è sempre più in crescita: da sei anni a questa parte c’è un aumento di circa il 4% mentre noi registriamo una richiesta di accesso alla professione che va dal 10 al 15% annuo, si parla circa di 300 nuovi iscritti annuali, quindi anche come organizzazione siamo continuamente sotto stress perché dobbiamo sempre stare al passo sia con lo studio, i tempi e con le tante richieste che ci arrivano, soprattutto dai giovani o da persone annoiate del proprio lavoro, come l’impiegato di banca che dopo tanti anni decide di dare una svolta alla propria vita, di lavorare a contatto con la natura e di frequentare i nostri corsi per diventare una guida turistica professionale.”