Scuola: il caso di Vimercate è sintomatico di un sistema che sta implodendo su se stesso. Gli studenti non dimostrano di conoscere le regole della buona educazione, e neppure sensibilità nei confronti di persone più adulte e preparate, cosa sta accadendo? Cosa significa educare? Ne abbiamo parlato con Isabella Milani, autrice del libro “Maleducati o educati male”, insegnante di lungo corso e blogger.

“Oggi l’educazione è in mano ai media, in modo indiretto – ha spiegato Isabella Milani, a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus – fanno vedere ai ragazzi come comportarsi: attraverso i quotidiani, i social, la tv. I bambini imparano così il linguaggio violento degli adulti.”

Cosa significa educare?

La famiglia, e la scuola, dovrebbero riprendere le redini della questione, visto che spetta a loro aiutare i ragazzi a conoscere il mondo. Facciamo un passo indietro, cosa significa educare? “Significa insegnare a vivere – ha aggiunto la scrittrice – un bambino quando nasce non conosce la lingua, il significato degli sguardi, come si mangia, cosa è giusto fare. Educare significa spiegare come muoversi nel mondo, affinché non si producano comportamenti dannosi.” 

Cosa spiegare ai figli, o agli studenti?

Nel processo educativo, dunque, è necessario saper spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Nel selezionare i fatti da raccontare “non è possibile parlare soltanto di cose negative – ha osservato Isabella Milani – come attualmente avviene, bisogna spiegare l’amore per la vita, per le cose. Educare non è soltanto trasmettere la buona educazione, ma spiegare ai figli come essere felici, e come andare avanti da soli.”

Genitori inconsapevoli

Il disallineamento educativo famiglia – scuola favorisce i mezzi di comunicazione, dando loro una centralità e una importanza che non meriterebbero di avere. “Il problema educativo esiste perché non è in mano ai genitori – ha sottolineato l’autrice di Maleducati o educati male  – e neppure agli insegnanti, che non appoggiandosi a vicenda non riescono ad educare come dovrebbero. I ragazzi si comportano in un certo modo perché sanno che non verranno puniti.” La certezza della non pena li mette in condizioni di esagerare.

“La scuola è un sistema che può non piacere a chi vuole manipolare le persone, perché insegna a pensare con la propria testa, assumere comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente. Non siamo un sistema interessante – si è congedata la professoressa Milani – se i genitori si rendessero conto dell’importanza di queste cose cambierebbero, e insegneremmo tutti la stessa cosa.”

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