Camila Giorgi i prossimi mesi e anni diranno molto, sul suo cammino
Francesca Paoletti di SuperTennis è intervenuta qualche giorno fa nella trasmissione “Sport Academy”, e ha fatto una precisa analisi, su uomini e donne della racchetta
Si è chiuso un periodo ricco di notizie importanti, per il mondo azzurro del Tennis, con la stagione che volge ormai al termine. Radio Cusano Campus ha di recente interpellato, dal canale televisivo Supertennis, Francesca Paoletti. Partiamo dal nuovo ranking ATP settimanale: per la prima volta da 40 anni, due tennisti italiani nella top 20.
“Si. Fognini numero 14 e Cecchinato numero 19. Era dal 1979, che non ci riuscivamo e soltanto Argentina, Croazia e Stati Uniti, hanno lo stesso nostro record. Stagione di rinascita, soprattutto in ambito maschile, con 6 titoli: 3 Fognini, 2 Cecchinato ed 1 Berrettini, il più giovane dei tre.
Parlando di Tennis femminile invece, finita l’epoca della Schiavone, della Vinci, della Errani e della Pennetta, aspettiamo Camila Giorgi. Ha vinto qualche settimana fa il torneo di Linz (Austria). Speriamo sia l’inizio…
“Camila ha giocato bene tutta la stagione. Semifinale a Sydney, a inizio stagione, ottima stagione sulla terra rossa e quarti di finale a Wimbledon. Secondo titolo, dopo 2015 ad Hertongebosch. A Linz già era arrivata in finale e nonostante qualche acciacco fisico, ce l’ha fatta, a vincerlo. Best ranking per lei, numero 28, nel circuito WTA. Quindi anche testa di serie nei tornei dello Slam, non una cosa banale”.
Bella la conferenza stampa finale, con la Giorgi prima in una risata contagiosa e poi in lacrime, segno della tensione degli ultimi mesi..
“Viene spesso accusata di non ridere! In realtà è una ragazza solare e timida, nonostante il suo Tennis aggressivo. L’abbraccio al padre e la dedica alla madre testimoniano questo. Speriamo nel 2019 possa vincere qualcosa di più importante, ancora”.
Parliamo di Tennis in generale. A Shanghai ha dominato ancora Djokovic, che corona 4 mesi incredibili, che non erano pronosticabili a inizio stagione.
“Torniamo al mese di maggio, al termine del match perso con Cecchinato, al Roland Garros. A fine partita Novak dichiara dubbi sul giocare o no Wimbledon. Dopo vince lo stesso torneo londinese, gli US Open e due Masters 1000. 18 vittorie consecutive al momento e 32 Masters 1000 in carriera! 72 titoli in carriera ed è tornato 2 del mondo, a soli 200 punti da Nadal. Può chiudere la stagione numero 1 e onestamente non so se lo pensasse nemmeno lui…”.
Nel 2019, tra l’altro, Nadal avrà ancora problemi al ginocchio e Federer sembra opaco. Chi può contrastare Nole?
“I Next Gen hanno perso in maniera netta, contro di lui, come Zverev e Coric.
Lui e Nadal dai tornei 1000 in su sono troppo più forti ancora. Coric ha dimostrato il suo valore comunque in Cina ma è ancora poco cattivo ed esperto, rispetto a Djokovic”.
Chiudiamo con delle dolenti note, quelle di Del Potro. Caduto a Shanghai, si è fratturato la rotula e lui stesso, ha messo in dubbio un suo ritorno (anche considerando l’età).
“Ne ho visti, di atleti sfortunati, ma come lui, nessuno! Dopo una serie di infortuni gravi, che avrebbero devastato chiunque, si è sempre ripreso ma ancora una volta è risuccesso il “dramma” sportivo. Nota positiva, non avrà bisogno di un’operazione e i tempi di recupero si accorceranno. Però è dura mentalmente recuperare, dopo 4 operazioni al polso passate. Eppure era rientrato alla grande, con un ultimo picco a New York, con la finale giocata. Tifiamo tutti per lui. Vantaggio per Novak, perché Del Potro sarebbe stato sicuramente un avversario tosto. Uno dei tennisti più amati del mondo e questo comunque lo aiuterà”.
Il forfait di Juan Martin potrebbe favorire Fognini, per un posto a Londra, alle Finals, anche solo come riserva?
“E’ molto distante ancora, va detto”.
(Il testo è stato raccolto da Giulio Dionisi)