Vincenzo Paparelli, quel 28 ottobre il Calcio perse la sua innocenza. Parola di sportivo, Max Arrichiello
Parla una delle popolari voci di quella grande scuola che è stata GBR,
pluridisciplinare telecronista e conduttore radiofonico
28 Ottobre 1979, un delinquente entra allo stadio Olimpico, durante il derby, e spara un razzo contro Vincenzo Paparelli, che non verrà salvato, pur trasportato al vecchio Ospedale San Giacomo, che ora è stato ridotto, con scelte scellerate, solo a un ambulatorio. Paparelli viveva qui vicino all’UniCusano (Boccea), a Montespaccato e come scrive qualcuno “Mai più un figlio deve vedere il padre perdere la vita, per una partita di Calcio”. Lo dice Marco Guidi, direttore sportivo di Eccellenza e Serie D nel Lazio, ricordando il meccanico del sobborgo di Roma Nord, e l’infamia a lui fatta. Episodio importante, perché ci rendemmo conto che purtroppo i delinquenti fossero entrati negli stadi. Ne parliamo con un eccellente comunicatore e telecronista, già voce di una scuola meraviglia del livello di GBR e del canale motoristico di Sky Nuvolari: Massimiliano Arrichiello, esperto di calcio e di molti sport, nonché simpatico “mascalzone”.
“S’, Max, ti ringrazio per il “mascalzone”. Dovremmo in effetti ricordarci che il Calcio è un gioco. Da quel 1979 iniziò la violenza, che poi esplose successivamente, ad esempio a Catania, contro Raciti (Ispettore di Polizia, n.d.r.). In tutte le categorie, però, ci ritroviamo spesso a vedere gare a porte chiuse. Delinquenti non necessariamente giovani, ma anche genitori, nonni, zii. Una parolaccia e un incitamento a fare male, può scatenare il putiferio. Alcuni, mi puoi confermare, nel Calcio dilettante che seguiamo da anni in diretta, non sanno nemmeno chi fosse, Vincenzo Paparelli”.
Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo, il fratello e credo si farà anche quest’anno, un torneo, per Vincenzo!
“Credo la prossima settimana, ne parlavo con il figlio. Ora non sono più a Formello, a commentare la Lazio (nella “radio ufficiale”) ma mi muovo a 360 gradi, tramite i social network. Ne parleremo sicuramente insieme. Tornando a Paparelli, sta girando una foto con Wilson che parla con i tifosi, non sapendo che fare. Da non molto, tra l’altro, era morto Taccola, e c’era uno striscione contro il giocatore della Roma, nella curva laziale. Purtroppo c’era una brutta atmosfera”.
Il razzo fece 200 metri, addirittura, da una curva all’altra.
“Già, si è arrivati ad un punto di non ritorno, con questo atto di violenza”.
Ricordiamo anche i bruttissimi cori di alcuni delinquenti della Roma, nei confronti di Paparelli, fatti per anni. O quelli contro la Juventus, per l’Heysel. Quelli contro i morti di Superga o contro l’Ispettore Raciti. Offese a chi non può più difendersi, anche tramite i social, sempre più spesso…
“Usate il cellulare e il personal computer per cercare ed informarvi. Non per offendere. Anche questa settimana (la scorsa, n.d.r.) ci sono stati incidenti, a Roma, oltre al fattaccio della scala mobile della metropolitana. L’anno scorso contro il Liverpool. A volte non se ne parla. Io, da tifoso laziale, lo faccio per esorcizzare il male, del Calcio. Anche a Marsiglia-Lazio ci sono stati scontri. Il D.A.S.P.O. è troppo poco, come pena. Non ne parla Mediaset e non ne parla la Rai, di Paparelli”.
Sfondi un portone aperto. Purtroppo informazione nazionale, non sempre eccelsa.
“Io non leggo articoli online ma compro i giornali. Ho la mia rassegna stampa (anche su Facebook) e leggo anche i trafiletti di cronaca. E ho seguito l’assurda storia della tifosa gettata dalle scale, a Roma-Frosinone, per un tatuaggio del fidanzato, che ha sul braccio il logo del Liverpool: tutto tremendamente assurdo”.