I cambiamenti climatici possono influenzare il nostro umore? C’è una correlazione tra sanità mentale e maltempo? Luca Saita, psicologo e psicoterapeuta risponde a questo quesito ai nostri microfoni.
“Esistono delle correlazioni legate al maltempo e ai cambiamenti climatici di esso degli ultimi tempi: i ricercatori del MIT hanno addirittura condotto un’indagine, osservando come a fronte del generale aumento di un grado Celsius, le patologie psicologiche di media entità sono salite del 2%. Le malattie rilevate includono: depressione, stati di ansia, insonnia, paure, malesseri psichici generalizzati. Ma non suicidi o ospedalizzazioni per depressioni gravi. Il meteo è il contesto dove viviamo quindi più è problematico più la persona accuserà uno stress psicologico creando alcuni disagi mentali, come depressione, stati di ansia, cambiamenti di umore ma non suicidi o depressioni di media entità. E’ una sorta di depressione invernale, tutti i climi estremi, che sia un caldo eccessivo ma anche un freddo molto forte o la mancanza di luce creano un effetto di disagio. Le persone meno sensibili sono le meno influenzabili dallo stress climatico, dipende anche da un fattore fisico, da come il corpo risponde al clima esterno, non importa la fascia d’età, di sicuro i bambini, gli anziani e le donne che sono ovviamente più sensibili ai cicli della natura: dipende anche dalla combinazione di più fattori, dalla qualità della nostra vita e dagli eventi che ci toccano. Per prevenire questo senso di malinconia che ci assale in questo periodo, potremmo fare una bella gita fuori porta o andare a sciare, come d’estate quando è preferibile andare al mare, in ogni caso dobbiamo muoverci perché fare attività fisica allevia molto questa depressione dovuta ai cambiamenti climatici. Dunque attività e sfogo perché magari parlare molto con le persone che ci vogliono bene può sicuramente alleviare questo senso di svogliataggine che ci pervade nella stagione fredda.”